IL FUTURO DI TOMMY
Tommy Fabbiano ha perso con qualche rimpianto, perché dopo aver vinto il primo set con l’autorità di un veterano ha avuto occasioni importanti sia nel secondo sia nel terzo. Però il suo esordio nel grande tennis è stato lo stesso molto positivo, e non soltanto per i successi nelle qualificazioni su Hanescu e Pashanski. Il ragazzino pugliese ha infatti dimostrato di saper stare bene in campo.
Fabbiano è rapido, coordinato, con buoni fondamentali, un servizio preciso e un’ottima risposta. E poi è intelligente: legge bene il match e sa usare le debolezze dell’avversario. Io, che l’avevo visto soltanto una volta giocare in allenamento, nel 2006 a Tirrenia, mentre faceva a pallate con Seppi, sono rimasto sorpreso dai suoi progressi. Forse gli mancano qualche centimetro di altezza e qualche chilo di muscoli, ma la potenza, in fondo, non è tutto neppure nel tennis moderno. Penso che il cervello sia ancora molto importante, insieme all’esperienza e all’autostima: il primo Tommy ce l’ha già buono di suo, l’esperienza se la sta facendo e l’autostima crescerà di risultato in risultato.
Seppi, Bolelli e Fognini, insomma, non sono soli: alle loro ancor giovani spalle premono giocatori ancor più giovani ma di sicuro valore come lui e come Trevisan. Sono rose e fioriranno, vedrete.