Marco Tresoldi e Manuel Pagliani – Intervista doppia
Intervista doppia all’ex pilota ticinese oggi alla guida di MTR MOTO.GP TEAM Marco Tresoldi e Manuel Pagliani, fresco vincitore del titolo italiano classe Moto3. Insieme avevano trionfato nel 2014, insieme hanno replicato anche quest’anno; regalando, di fatto, la prima affermazione alla nota engineering svizzera Geo Technology, per un progetto sviluppato in sinergia con NTS.
Tempo di bilanci in casa MTR MOTO.GP TEAM a conclusione di una stagione iniziata con un doppio zero (a Vallelunga) pesante come un macigno e culminata con la conquista del titolo italiano classe Moto3. Grazie ad una impressionante costanza di rendimento che ha visto Manuel Pagliani ottenere ben 5 podi in cinque weekend (per un totale di dieci gare disputate) di cui una vittoria e quattro secondi posti, senza mai andare oltre la top five, la squadra diretta da Marco Tresoldi si conferma per la terza stagione consecutiva assoluta dominatrice.
LA GARA PIU’ BELLA DELLA STAGIONE.
Manuel Pagliani: “L’ultima, senza alcun dubbio. La più bella anche a livello di spettacolo. Mi sono divertito tanto… e credo anche il pubblico. E’ stata una gara combattutissima, complice un weekend iniziato non proprio benissimo. Un po’ eravamo in difficoltà con la moto, un po’ non ero a posto io di testa. Diciamo pure che la pressione si è fatta sentire (ride, ndr). Alla fine domenica mi sono detto: ‘o la va, o la spacca’. Non c’era molto da stare a pensare. Sono entrato in pista arrabbiato, molto più convinto di me stesso. Tutti tiravano delle gran staccate e io facevo veramente fatica a star davanti. Alla fine qualcuno era un po’ stanco mentre io sono riuscito a restare lucido per tutta la gara, riuscendo piano piano a risalire. Ho preso un bel po’ di sportellate, qualcuna ne ho data ma – una volta davanti – ho sfruttato scia ed esperienza, chiudendo con un secondo posto e la vittoria di questo sofferto campionato. E questa è l’unica cosa che conta davvero”.
Marco Tresoldi: “Secondo me proprio questa; per quello che non ha fatto sabato, col pensiero fisso del campionato, e per quello che invece ha fatto vedere in Gara2. La gara più bella della vita. Ha dimostrato di essere in un grandissimo stato di forma, scendendo in pista – questa volta – con la giusta mentalità. Non è facile fare quello che ha fatto negli ultimi due giri. Penso che anche nella sua memoria la gara migliore rimarrà questa”.
IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE DELLA STAGIONE.
MP: “Questo. La gara più bella… ma sicuramente anche la più difficile. Forse quanto Vallelunga. Una delusione tale, così, nella prima di campionato, non ci voleva. Soprattutto per la squadra. Probabilmente ci saremmo presentati al Mugello con qualche punto di vantaggio e un po’ di tranquillità in più. O magari arrivare qua più tranquilli non sarebbe stata neppure la cosa giusta.. Sentire tutta questa pressione del dentro o fuori alla fine è stato un bel modo per spronarmi a fare bene”.
MT: “Non ce n’è stato uno in particolare; forse, quasi incredibilmente, le prime due gare a Vallelunga. Buttate al vento. Manuel era nettamente superiore agli altri ed è caduto così, da solo, quando era in testa. Subito dopo gli dissi: ‘Ti sei giocato un’opportunità clamorosa perché i tuoi avversari poi cresceranno, dandoci fastidio, e questi 50 punti – perché avrebbe potuto vincere entrambe le manche – ci mancheranno tantissimo per la lotta al titolo’. All’inizio del campionato molti di loro, venendo dalla PreMoto3, erano ancora acerbi ma – come da previsioni – sono cresciuti tanto e in fretta. Ed è un complimento nei confronti di piloti come Zannoni o Spinelli, che ci hanno fatto penare fino agli ultimi sei centesimi”.
IL MOMENTO IN CUI HAI CREDUTO DI POTERCELA FARE DAVVERO.
MP: “Il mio obiettivo non l’ho mai perso di vista. In quest’ultima manche ho dato il massimo, sempre, anche quando ero ottavo e qualcuno pensava che stessi gestendo. In realtà gli altri andavano forte, staccavano fortissimo, e a sorpassarli nel dritto facevo una fatica tremenda. Per fortuna la moto è cresciuta tanto e in scia riuscivo ad affiancarmi, senza tuttavia trovare quello spunto per sferrare l’attacco decisivo. Ce la siamo giocata a suon di staccate”.
MT: “Sinceramente? Non pensavo potessimo arrivare tanto in alto subito, già alla prima stagione. Specialmente dopo i primi test, soprattutto con l’esperienza che ormai ho. Essendo un progetto tutto nuovo era stato calcolato un anno di sviluppo. Era già stato messo in preventivo. Il primo test del CIV a Misano, a marzo, non ha fatto altro che confermare il mio pensiero; ovvero, che ci sarebbe stato ancora molto da lavorare. Abbiamo abbassato la testa, ci siamo rimboccati le maniche, ognuno ha fatto la sua parte; compresa la Geo Technology che in fabbrica ha portato avanti un grande lavoro. E’ bastata la prima gara, a Vallelunga, per farmi cambiare idea. Lì mi sono detto: ‘Fermi tutti, ragazzi qua si può davvero far bene’. Ci ho creduto ma senza la pressione di dover per forza lottare per qualcosa. Se il progetto si è rivelato subito vincente devo ringraziare la squadra e la Geo, che al momento della resa dei conti ci ha fornito un’ottima moto”.
COSA E’ CAMBIATO RISPETTO AL TITOLO CONQUISTATO NEL 2014.
MP: “Poco direi, davvero. Il team è sempre lo stesso, noi siamo sempre gli stessi. E insieme formiamo un top team. Sicuramente il livello quest’anno era più alto e questo significa che anche noi siamo più forti rispetto a due anni fa. Per il resto… non è cambiato molto. Dall’inizio dell’anno abbiamo fatto un grande passo in avanti mentre per quanto riguarda il mio percorso di crescita personale rispetto al 2014 sento di essere maturato molto. Ho disputato cinque gare del Mondiale, in chiusura della scorsa stagione, che mi hanno aiutato a capire come si impostano certe cose… Insomma, abbiamo fatto un bello step. Sia come team che come pilota”.
MT: “Rispetto al 2014 questa è stata una vittoria molto più sofferta, molto più difficile. La programmazione che ero riuscito a creare due anni fa, affidando a Manuel il mio meccanico di fiducia anche per la Red Bull Rookies Cup, era una programmazione fantastica: correva una settimana nel CIV e una settimana la Rookies. Questo gli consentiva di essere sempre allenato. Insomma, tutto era studiato alla perfezione. Quest’anno, invece, con un budget limitato a disposizione del team ed un pilota come Manuel, senza ‘valigetta alla mano’, purtroppo siamo potuti scendere in pista soltanto in occasione delle gare ufficiali del CIV mentre gli altri partecipavano a CEV, Rookies e quant altro. Allo stesso modo, quest anno credo che Manuel abbia davvero capito cosa significa rimanere senza moto, tornare forse più umili e lottare stringendo i denti per vincere. E’ maturato tanto da due anni a questa parte e questo è stato il più grande cambiamento”.
IL FUTURO SI CHIAMA…
MP: “Quando ho visto sventolare la bandiera a scacchi ero contentissimo. Il primo pensiero è stato: ‘ho vinto’. Poi pensi al futuro… non so ancora cosa faremo il prossimo anno. Trovare il budget, nonostante l’essersi messi in luce grazie a degli ottimi risultati, nonostante la vittoria di due titoli… è sempre difficilissimo”.
MT: “Non sappiamo ancora come riusciremo a portare avanti questo progetto; non c’è un qualcosa di definito. Certo è che le vittorie fanno sempre bene quindi… non ci resta che aspettare cosa dirà la casa madre”