CAMPIONI DEL MONDO: BOOM DI ASCOLTI SU RAI SPORT, VASTOLA: “E’LA VITTORIA DI TUTTI I CANOISTI ITALIANI”
“Le emozioni di Siracusa sono state straordinarie, vissute appieno e nel cuore di una città che ha interpretato alla perfezione questa settimana di gare – commenta il direttore tecnico azzurro Rodolfo Vastola – è andata bene, è andata davvero bene e siamo soddisfatti. Ma siamo soddisfatti non soltanto per la medaglia d’oro mondiale dei senior azzurri; lo siamo anche per il bronzo conquistato dall’under 21, per l’ottimo quinto posto delle ragazze che si sono qualificate per l’appuntamento dei World Games e per la crescita delle azzurrine. Sono aspetti positivi che denotano la qualità del lavoro di squadra fatto a 360 gradi. Questi risultati non sono frutto di un weekend di lavoro ma rappresentano anni di impegno e dedizione. Da parte di chi era a Siracusa e anche di chi in questi anni ha lavorato, contribuito e sudato alla crescita del nostro sport. Un lavoro che si è visto in tutto il suo apice grazie alla diretta televisiva e che ha origini lontane”.
L’emozione è ancora viva in Rodolfo Vastola, condottiero instancabile dello squadrone azzurro che ha lottato su ogni pallone per portare a casa un trionfo difficile da descrivere: “Sono stati giorni a volte non facili, ma siamo stati bravi a rimanere concentrati e ad arrivare fino alla fine. Ci tengo a ringraziare tutti, sperando di non dimenticare nessuno. Dal Presidente Buonfiglio al consiglio federale, ai consiglieri Fabiano Roma e Daniele Insabella che si sono immersi nel vero senso della parola in questa avventura; ai tecnici che prima di me hanno seguito questo settore partendo da Andrea Donzelli, Christian Aprile e Klaus Pagano, con quest’ultimo che considero il precursore di questo modo di gestire il gruppo; una gestione basata su valori come il rispetto, l’amicizia e la comunione di intenti verso un obiettivo comune che si porta a casa solo grazie al lavoro collettivo. Ringrazio tutti i miei atleti, lo staff tecnico, logistico e federale qui a Siracusa e ringrazio tutti coloro che sono arrivati ad un passo dalla nazionale per questa avventura e che hanno lottato fino alla fine per farne parte. Ringrazio tutti gli atleti del passato che hanno contribuito, con la loro qualità e la loro determinazione, a far crescere l’intero movimento fino a portarlo all’oro mondiale. Gianni Lodato, Fabrizio Santino, Ciro Lucci, Gianluca Di Stefano sono i primi nomi che mi vengono in mente ma so che non sono gli unici; l’emozione è ancora tanta e c’è bisogno ancora di qualche giorno per riordinare le idee. Il mio è un grazie a tutti coloro con i quali ho lavorato in questi anni tra momenti facili, disaccordi, discussioni, successi e incomprensioni, gioie e attimi spettacolari”.
Ricordi siracusani che tornano indelebili nella mente del direttore tecnico azzurro: “Una menzione particolare la voglio fare ai due azzurri che, presenti a Siracusa, sono rimasti fuori dagli otto al via in finale. Escludere dagli otto Paolo Di Martino e il capitano Diego Pagano non è stata per me una scelta facile. Avrei voluto portare in acqua tutti e dieci i giocatori per condividere con loro questa grande gioia. E tutti, dico tutti, avrebbero meritato di giocarla. Le scelte però vanno fatte e onore, e rispetto, per come Paolo e Diego hanno accettato questa mia scelta per la quale, lo ammetto, ho passato alcune notti in bianco. Diego Pagano è il capitano della nazionale e il fatto di aver accettato la mia scelta in questo modo lo rende ancor più simbolo di questo nostro movimento. Il golden goal di Edoardo Corvaia ci ripaga di tutto. E credo che questo non sia soltanto il mondiale di tutti i canoapolisti italiani; credo che sia il mondiale di tutti i canoisti italiani. La polo, per le sue molte difficoltà, è un mix. Ed è per questo che molti di noi si sono allenati in acqua piatta ma anche sui fiumi e tra le rapide; abbiamo incrociato le nostre pagaie con velocisti, maratoneti, discesisti, slalomisti e atleti della paracanoa. E con loro, anche grazie a loro, grazie a tutti i canoisti italiani e non solo, siamo cresciuti.
Il successo ottenuto dalle nostre quattro squadre a questo mondiale è frutto del lavoro e dell’impegno di tutti quegli allenatori e tecnici di club che nei centri di riferimento e nelle singole società polistiche lavorano giorno dopo giorno per i giovani e la squadra. Con loro mi sono confrontato, ho avuto modo di confermare alcune mie convinzioni e di rivederne delle altre, mettendomi in discussione e lavorando sempre per il bene di questa nostra nazionale”.
Cosa resta, ora, dopo questa vittoria?
“Restano la soddisfazione e resta la fame di vincere ancora. Il Presidente Buonfiglio, da quando lo conosco, mi ha sempre spronato chiedendomi di “trovare soluzioni e non alimentare i problemi”. In questo mondiale, di fronte alle difficoltà, abbiamo cercato soluzioni e i risultati si sono visti. A otto secondi dalla fine del secondo tempo e sotto di un goal anzichè disperarci abbiamo trovato il pareggio. All’overtime, anzichè mollare, abbiamo messo in rete il golden goal con Edoardo Corvaia; ecco, con questa spinta e con la volontà di trovare soluzioni dico che di fame, il sottoscritto, ne ha ancora tanta. Ho vinto molto e il mondiale potrebbe essere l’apice. Ma all’appello mancano trofei che sono alla nostra portata. Il mondiale under 21 ad esempio, quello femminile, l’europeo under 18 qualora dovesse essere organizzato, è ovviamente i World Games. Vincerli, per chi come me è sempre proiettato al miglioramento, è un ulteriore obiettivo. E credo che dopo questo mondiale, la strada sia quella giusta”.