TdR 2016, Spanakis e Di Eduardo in coro: “Risultato deludente”
Il Trofeo delle Regioni si è concluso lo scorso 2 luglio. Grande delusione e amarezza per le selezioni del Lazio: ottavo posto nel femminile e sedicesimo nel maschile, risultati questi che non possono certamente far sorridere. Marco Di Eduardo, coach dei ragazzi che si sono qualificati sedicesimi, ha espresso grande amarezza, soffermandosi sul divario tecnico delle regioni in gara. “Un po’ di delusione c’è, speravamo di superare la prima giornata, non ci siamo riusciti perché abbiamo incontrato subito la seconda e la quinta classificata. Dall’altra parte c’è il fatto di aver chiuso con cinque vittorie e tre sconfitte, anche se c’è il rammarico indipendentemente dai valori tecnici superiori. Ci ha penalizzato tanto la formula del torneo. Il divario tecnico tra noi e le regioni di punta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche e Puglia, è abbastanza netto: queste regioni hanno una capacita di esprimere un gioco che noi ancora non abbiamo. Sono sicuramente favorite dai consorzi che lavorano in un certo modo e bisognerà trovare anche qui da noi un sistema in grado di valorizzarci. Il consorzio porterebbe sicuramente un lavoro metodologico migliore per far crescere i ragazzi. Se la formula del torneo però rimane questa, dovremo sperare di entrare nella Pool B e piano piano salire nella Pool A, ma quello che più ci rende carenti per ora è il divario tecnico”.
Parole condivise da coach Alessandro Spanakis, che ha sottolineato come le sue ragazze non siano riuscite a gestire le emozioni. “C’è ancora delusione da parte mia, non solo per il piazzamento fine a se stesso, quanto per come siamo arrivati a questo risultato. Ho visto una squadra che, dopo la partita persa con la Sicilia per andare in semifinale in cui comunque ha espresso un gioco di un certo tipo, non è riuscita a reagire e questo lascia un po’ l’amaro in bocca. In questa fascia d’età i picchi di prestazione sono ancora elevati, le ragazze non hanno ancora stabilizzato la cosa. Sapevamo bene che molte giocatrici erano sotto età e, ripeto, a quest’età un anno fa la differenza. Abbiamo avuto delle 2002 con delle prospettive interessanti ma incognite ce ne erano e sono venute fuori delle lacune dal punto di vista tecnico, non siamo riusciti a gestire a livello emotivo lo stress, cosa che in queste competizioni e a livello giovanile bisogna imparare a fare. Darei un discreto rilievo al discorso della gestione emotiva, possiamo sicuramente migliorare in questo senso. Si impara a gestire lo stress anche affrontandolo in queste competizioni, sono esperienze importanti per crescere e cercare di superare i propri limiti. A quest’età l’ansia non è un fattore comprensibile, in questo aspetto abbiamo molto da migliorare”.
Lo stesso Andrea Burlandi, Presidente della Fipav Lazio, ha analizzato il momento di difficoltà delle due selezioni: “Risultati deludenti. Nel maschile si sono palesate evidenti difficoltà sia tecnico-individuali sia sul piano della costruzione del gioco e abbiamo pagato l’eccessiva frammentazione degli atleti provenienti da dieci diverse società. E’ un momento difficile, testimoniato anche dai risultati delle finali nazionali tutt’altro che brillanti. Il gruppo femminile presentava di contro eccellenze fisiche e tecniche che forse hanno peccato da un punto di vista motivazionale, soprattutto all’ultima giornata del torneo chiudendo con due sconfitte”.
Fipav Lazio