Azarenka vintage: lascia un game a Mertens e si prende la semifinale dello US Open
Viktoria Azarenka b. [16] Elise Merten 6-1 6-0
Viktoria Azarenka non si ferma più. La tennista bielorussa sconfigge nettamente la numero 20 del mondo Elise Mertens e prenota un posto in semifinale contro la sua vecchia amica e rivale Serena Williams. Quella che sulla carta doveva essere una partita equilibrata si è rapidamente trasformata in una prova di forza e classe da parte di Azarenka. La tennista è riuscita per una sera a fermare l’orologio e portare tutti indietro nel tempo, a quel 2012 in cui la tennista di Minsk era numero 1 del mondo e si laureava campionessa degli Australian Open.
Le premesse non erano sembrate così solide all’inizio. Entrambe le tenniste partono molto contratte al servizio e si scambiano break, con Azarenka che paga particolarmente una seconda di servizio troppo leggera. Quella che sarà la chiave di volta del match arriva subito, Azarenka non molla la presa in risposta e si riporta subito in vantaggio grazie ad un doppio fallo di Mertens sulla palla break. Il ritmo martellante di Azarenka è troppo per Mertens che non trova mai punti facili al servizio per il timing impressionante in risposta dell’ex numero 1 del mondo. Vika prende definitivamente il largo con il terzo break consecutivo, aiutata da una seconda lenta e con poco kick della tennista belga, ed è un gioco da ragazzi per lei chiudere il primo set con un netto 6-1.
A detta della stessa Azarenka una delle chiavi del gioco ritrovato tra Cincinnati e US Open è stato un nuovo approccio più sereno al tennis, che si vede anche nel suo atteggiamento sempre sorridente e quasi spensierato quando è in campo. Chi non sembra divertirsi granché è Elise Mertens, che si mette nei guai anche ad inizio secondo set e consegna con l’ennesimo doppio fallo (saranno sei a fine partita) il quarto break consecutivo nelle mani di Azarenka. La belga ha un sussulto e si crea due opportunità per restare attaccata nel game successivo, ma la bicampionessa degli Australian Open riesce a confermare il vantaggio. Il gioco di Azarenka questa sera è semplicemente troppo per la Mertens, che a dire il vero non sta giocando nemmeno così male: chiuderà il match con 17 vincenti e 22 errori non forzati. Il rovescio della bielorussa è su una nuvola e gli vale altri due break consecutivi, prima con un passante dopo quattro palle break salvate da Mertens, e poi con un lungolinea che coglie la tennista belga in contropiede.
Un dritto a metà rete della numero 19 del mondo decreta il K.O. tecnico a favore di Azarenka, che chiude la partita con il punteggio di 6-1 6-0 in un’ora e un quarto e l’impressionante score di 6 break su 6. Incredibilmente la tennista belga non è riuscita a tenere nemmeno un turno di battuta durante tutto il match. Certo, Mertens non è Naomi Osaka o Serena Williams al servizio, ma è comunque una tennista che nel 2020 ha vinto il 76% dei propri turni di battuta, una percentuale sicuramente buona. Un dato che non fa che testimoniare il livello incredibile tenuto da Azarenka, che porta la striscia di vittorie al numero 11.
La tennista bielorussa se la vedrà con Serena Williams per un posto in finale, in una partita tra mamme e dal sapore un po’ vintage. L’Arthur Ashe è stato infatti il teatro delle loro due finali nel 2012 e nel 2013, entrambe vinte da Serena. Il testa a testa è nettamente a favore dell’americana con un parziale di 18-4, ma la forma espressa da Azarenka nella Bolla le vale un posto da favorita, soprattutto se dovesse esprimersi agli altissimi livelli dei quarti di finale.