Si spera nella bolla della Grande Mela (Bertellino). Sinner e Seppi già a New York (Barana).
Si spera nella bolla della Grande Mela (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Sul sito ufficiale dell ATP campeggia in home page la scritta “Il tennis ritorna questa settimana” e il richiamo, visto quanto accaduto e quanto sta ancora accadendo in materia di emergenza sanitaria e risalita numerica dei contagi per coronavirus, non è cosa da poco. Da domani 20 agosto, a New York, andrà in scena il Masters 1000 di Cincinnati, prologo degli US Open 2020, in calendario dal 31 agosto. Entrambe le rassegne, scorrendo le entry list, sono credibili al maschile, meno al femminile. Creata la “bolla” nella Grande Mela, con doveroso rispetto dei protocolli messi in atto dall’USTA (Federazione Americana), il Masters 1000 vedrà quale capofila Novak Djokovic, seguito nell’ordine da Dominic Thiem, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitispas, Alexander Zverev ed il primo degli azzurri, Matteo Berrettini. In main draw, grazie alla defezione dell’ultima ora di Kei Nishikori, positivo al coronavirus, è entrato direttamente Lorenzo Sonego. In qualificazione sono diversi gli azzurri che cercheranno un posto al sole: Jannik Sinner, Gianluca Mager, Stefano Travaglia, Andreas Seppi e Salvatore Caruso. Guardando agli US Open, dove non ci sono le qualificazioni, la situazione è uguale tra gli uomini con altre assenze illustri – oltre a quelle di Rafa Nadal, Roger Federer e Gael Monfils – come quelle di Stan Wawrinka, Nick Kyrgios, Joe Wilfried Tsonga e Lucas Pouille. In gara tra gli italiani anche Marco Cecchinato e Paolo Lorenzi. Decisamente più critica la situazione in campo femminile. Nel combined di Cincinnati mancheranno ben sei top ten (Ashleigh Barty, Simona Halep, Elina Svitolina, la campionessa uscente Bianca Andreescu e la svizzera Belinda Bencic). A loro si è aggiunta Garbine Muguruza che sarà al palo a causa di un problema fisico ma spera di potersi presentare al via degli US Open. Lo Slam americano non vedrà in gara le stesse sei top-10 mancanti a Cincinnati e non potrà non parlarsi di torneo dimezzato di valore. Dopo la trasferta nordamericana il circuito maschile si sposterà in Europa. La speranza è che la “bolla” americana contenga anche i casi di positività come quello dichiarato dall’USTA che ha colpito un addetto ai lavori “non tennista” (su 1400 test effettuati) e che ciò non si ripercuota sulla delicata ripresa, coinvolgendo l’intero sistema. Insomma una partita nella partita.
Sinner e Seppi già a New York (Francesco Barana, Corriere del Trentino)
Ore ammantate d’attesa. Il tennis ricomincia a far sul serio dopo il lunghissimo stop per la pandemia. A New York, da domani, ecco in fila un Masters e uno Slam: il Western and Southern Open (il combined del 1000 di Cincinnati quest’anno eccezionalmente spostato a New York) e — dal 31 agosto — l’Us Open. Tutto negli stessi campi in cemento del Billie Jean King di Flushing Meadows, storica sede dello Slam americano. C’è la voglia soprattutto di rivedere Jannik Sinner, che oggi compie 19 anni. Il pusterese, 73 del mondo, è nella Grande Mela da venerdì scorso. Lì si trova anche Andreas Seppi, 88 Atp. Entrambi tornano in campo domani in un match del tour: le qualificazioni al torneo di «Cincinnati», al via sabato. E il caso vuole che entrambi ripartano dagli States: gli ultimi match ufficiali infatti Sinner e Seppi li hanno giocati proprio negli Usa; Jannik il 5 marzo venne sconfitto da Kudla nel Challenger di Indian Wells, Seppi il 16 febbraio perse la finale del 250 di New York con Edmund. Da allora per Sinner tanto allenamento tra Bordighera e Montecarlo e le (ottime) esibizioni di luglio a Berlino su erba e cemento, dove ha dato filo da torcere al 3 del mondo Thiem e battuto due top 15 come Khachanov e Bautista Agut. Sinner ha gli occhi di mezzo mondo del tennis addosso. Ieri l’ex fuoriclasse Boris Becker lo ha confermato alla Gazzetta dello Sport: «Sinner mi piace, ha la solidità di un numero uno, in prospettiva è più completo di Berrettini, anche dal punto di vista mentale». L’interessato, come spesso ormai gli accade, ha affidato le sue emozioni a Instagram: «Sono eccitato. Non vedo l’ora di giocare» ha scritto. E Riccardo Piatti, coach dell’enfant prodige di Sesto, ha confermato le aspettative di queste settimane americane, al Masters ma anche agli Us Open: «Dipenderà dai sorteggi, ma di sicuro il suo livello oggi è alto. Con un buon tabellone Jannik può fare qualcosa di veramente buono e andando avanti potrebbe battere anche un top player». Piatti poi ha spiegato i miglioramenti sia tecnici che tattici di Jannik che «ha la capacità di interpretare sempre al meglio le partite in base all’avversario, abbiamo lavorato molto su come affrontare le fasi diverse della partita e comincia a padroneggiare bene le situazioni. Con Jannik — continua Piatti — abbiamo lavorato tanto sul servizio, tantissimo sullo slice di rovescio, sul gioco al volo, sulla risposta al servizio e ha abbreviato il movimento del dritto».