Williams e Halep avanti ma a rilento (Cocchi). Giorgi avanti tutta (Bertellino). Sonego vola negli Stati Uniti: “Più forte dopo il lockdown” (Semeraro)

Williams e Halep avanti ma a rilento (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Buona la prima, anche se con una partenza a rilento. Serena Williams, al primo match ufficiale dopo lo stop per pandemia, cede il set di apertura alla connazionale Bernarda Pera, poi la supera in tre set 4-6 6-4 6-1 in due ore e un quarto. Un’atmosfera mai vista, quella di Lexington, con camion e auto che transitavano alle spalle del campo, mentre la ex numero 1 cercava di riprendere il filo di un discorso interrotto da troppo tempo: «Quanto tempo è passato dall’ultima partita — ha detto la campionessa di 23 Slam —. È un buon segnale giocare tre set e riuscire a vincere il match. Non riuscivo a prendere il ritmo, poi mi sono detta: “Serena, gioca come hai fatto in allenamento”, e ha funzionato». Niente pubblico, applausi, autografi, un ambiente completamente diverso da quello a cui per anni è stata abituata: «Era tutto così calmo, silenzioso, non posso dire che non mi sia piaciuto. Ne ho passate tante nella mia carriera e questa era una situazione così diversa… Forse ho vinto anche perché una volta tanto ero calma». Sul cemento del Kentucky passa anche la 16enne Coco Gauff, numero 53, con un doppio 7-5 contro la connazionale Caroline Dolehide, 134. Esordio vincente per Camíla Giorgi al torneo di Praga. L’azzurra ha battuto la 18enne ucraina Marta Kostyuk, numero 140, 4-6 6-2 7-6 (4) in due ore e 14 minuti. Al secondo turno Simona Halep, numero 2 al mondo, anche lei in tre set 6-1 1-6 7-6 (3). Per lei qualche difficoltà di adattamento: «Dopo due set ero molto stanca — ha detto —, ma ho trovato la voglia di combattere. Senza pubblico è più difficile».

Giorgi avanti tutta (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Tempi duri per i miti ma classe e voglia di combattere fanno ancora la differenza. Così per Serena Williams che all’esordio nel Wta di Lexington ha rischiato (4-6 4-4 e 0-40) contro Bernarda Pera venendo a capo del match al terzo set (4-6 6-4 6-1). Nel Wta di Praga sono stati invece i tie-break del terzo set a dare ragione alla n°1 del tabellone, Simona Halep, e a Camila Giorgi. La prima ha faticato non poco per avere la meglio sulla temibile slovena Polona Hercog pur dopo un avvio brillante (6-1). Nella seconda frazione è stata l’avversaria a cambiare marcia e pareggiare i conti con un 6-1 invertito. Nel terzo set Simona Halep è andata a servire per il match sul 5-3 ma non ha capitalizzato il vantaggio e ha avuto bisogno del tie-break: «Sono contenta del risultato e di aver combattuto fino al termine nonostante il calo fisico a fine primo set. Le partite sono una cosa diversa dall’allenamento». Camila Giorgi ha fermato al fotofinish la qualificata ucraina Marta Kostyuk, per 4-6 6-2 7-6 dopo 2 ore e 11 minuti, recuperando nel set decisivo dallo 0-3. Ora troverà la belga Elise Mertens, n°3 del tabellone che in apertura di programma aveva tolto dai giochi l’ottima Jasmine Paolini, per 6-3 al terzo set.

Sonego vola negli Stati Uniti: “Più forte dopo il lockdown” (Stefano Semeraro, La Stampa)

Fra l’Umbria e la East Coast. Quest’anno per Lorenzo Sonego va così. A Todi, nel primo appuntamento della ripartenza tennistica made in Italy, a inizio giugno, si era cucito addosso lo scudetto di campione italiano, e a Todi è ritornato ieri per giocare la Serie A1 e prendersi il tricolore a squadre con il CT Italia di Forte dei Marmi. In tasca però ha già il biglietto per gli States, dove dal 22 agosto riparte il grande tennis mondiale. Nella bolla di Flushing Meadows, dove ha traslocato il Masters 1000 di Cincinnati, il primo appuntamento maschile post-lockdown (le donne hanno debuttato a Palermo settimana scorsa) e dove il 31 inizieranno gli Us Open. Un discorso interrotto a febbraio, per Sonego dopo cinque primi turni e i quarti di finale a Rio de Janeiro. Lorenzo, si riparte da Cincinnati/New York e dal numero 46 Atp. Già fatto il check in? «Dovrei partire sabato. Sono ancora fuori di un posto dal tabellone principale, quindi dovrei giocare le qualificazioni, ma spero che qualcuno rinunci e di poter entrare direttamente».

Alcuni dei più forti, da Nadal alla numero 1 delle donne Ashleigh Barty, hanno rinunciato anche agli Us Open: chi ha ragione?

È una situazione molto complicata, diversa dal solito, il contagio non è ancora sotto controllo. Confesso che la cosa che mi preoccupa di più è il viaggio: il tempo da passare in aeroporto, le tante ore di aereo. Una volta arrivato a New York credo che sarò più tranquillo, li dovrò pensare solo a giocare.

Dovrete alloggiare obbligatoriamente in uno dei due hotel ufficiali, o in appartamenti approvati dall’organizzazione, e spostarvi solo per le partite e gli allenamenti: una clausura troppo rigida?

Io ho scelto di stare in hotel, ma non credo soffrirò più di tanto: in fondo anche nei tornei normali è sempre così: stadio-albergo, albergo-stadio, non ci sono grandi possibilità di evasione. Poi io vado li per giocare, mica per fare il turista. Sarò ancora più concentrato del solito.

Ha sentito altri tennisti, che atmosfera si respira fra di voi?

La preoccupazione c’è, inutile negarlo. E sul resto della stagione non ci sono certezze, non si sa bene come e dove riusciremo a giocare. La confusione è tanta.

Si aspetta sorprese alla ripartenza? Per Dominic Thiem, viste le assenze, gli Us Open di quest’anno varranno meno degli Slam del passato.

No, mi aspetto che tutti siano in grande forma, molto preparati e con una grande voglia di giocare. Tutti abbiamo usato le esibizioni o i tornei locali’ per recuperare la condizione. Sulle assenze, di Federer si sapeva, mancherà solo Nadal, non è uno Slam svalutato.

Il Sonego post-lockdown sarà migliore o peggiore di quello di inizio anno?

Ho lavorato tanto, sia tecnicamente, su rovescio, servizio e risposta, sia fisicamente, sulla scioltezza dei movimenti. Credo che sarà migliore.