Caruso: “Dobbiamo tornare a giocare, sono mesi che non guadagniamo nulla”
Salvatore Caruso, n.100 del ranking mondiale e 8 d’Italia, ha le idee molto chiare: la stagione deve ripartire, e anche al più presto. Non ci si può permettere di prolungare ulteriormente la pausa e cancellare anche la stagione nordamericana e gli US Open. Non se lo può permettere il mondo del tennis, che sarebbe uno degli ultimi sport a riprendere dopo lo stop dovuto alla pandemia di COVID-19. Ma soprattutto non se lo possono permettere i giocatori stessi. O almeno quelli che vivono soprattutto dei propri risultati sul campo, settimana dopo settimana come lui. Mentre chi in carriera ha già guadagnato abbastanza da non dover tenere il conto delle proprie entrate e uscite, come Djokovic e Nadal, può sollevare perplessità riguardo le modalità e le condizioni in cui si pensa di far svolgere i tornei.
“Sono quattro mesi che non guadagniamo, dobbiamo tornare a giocare. A me sembra che in molti non stiano capendo la situazione”, spiega Caruso a Tennis Italiano, senza troppi giri di parole. “Io sono d’accordo con Gaudenzi quando dice che in qualche modo bisogna ripartire. Durante la call ATP la fascia dei top 20 si è lamentata della limitazione che consentirebbe di portare con sé un solo membro dello staff. L’ATP però metterà a disposizione fisioterapisti e massaggiatori validi, credo che per qualche torneo ci possiamo adattare tutti”.
Il 27enne di Avola ha anche affermato che nella riunione non si è deciso nulla riguardo all’ultimo Slam stagionale. Colpa forse della suddetta divisione tra tennisti di prima fascia e seconda. “Noi giocatori andremmo divisi in gruppi, perché a seconda della classifica ci sono necessità diverse. Mi dispiace vedere una determinata schiera di tennisti che evidentemente non hanno troppa necessità di tornare a guadagnare e sono disposti a tornare solo alle proprie condizioni, senza capire che questo si ripercuote anche su noi altri”. Il siculo lancia una proposta molto democratica. “Andrebbe fatta una valutazione per capire come siamo messi a livello numerico”, ha suggerito. Ma probabilmente i Top Players non sono molto d’accordo con il motto “uno vale uno”.
Come fare poi riguardo alla classifica, che al momento è congelata allo momento in cui si è smesso di giocare, ovvero ad inizio marzo? Anche da questo punto di vista regna ancora sovrana l’incertezza. “Ci sono state due proposte. La prima è quella di far scalare i punti a torneo giocato, quindi i punti del Roland Garros di giugno scadono a settembre quando si gioca il torneo. L’altra sarebbe quella di far scalare i punti dal momento della stagione in cui ci siamo fermati”, ha rivelato Caruso. La sua preferenza va alla prima opzione. Ma giusto perché la seconda “è abbastanza incasinata”.
Attendendo di poter tornare a competere, il giocatore siculo si sta allenando. Non con qualche difficoltà. Prima tra tutti quella psicologica oltreché tecnica di non avere obbiettivi. Inoltre, dopo lo stop completo dell’attività fisica dovuto al lockdown, la ripresa deve essere graduale, per non sforzare eccessivamente il fisico. “A livello di programmazione non è stato semplice tornare in campo. Mi alleno senza obiettivi precisi e senza conoscere la data della ripresa ed è una cosa a cui non sono abituato. Tornare a giocare dopo lo stop è stato sicuramente bello però adesso io e gli altri vogliamo competere”, ha affermato. “Sul piano della prevenzione fisica siamo attenti, il fisico è stato fermo più di un mese e non potevo ripartire a fuoco. In particolar modo presto attenzioni alle parti del corpo che vengono sollecitate nel tennis come schiena e spalla”.
Con il circuito ancora fermo fino ad almeno ad agosto, la prima occasione di poter tornare a disputare un incontro per Caruso potrebbe essere rappresentata dai campionati assoluti italiani, rispolverati per l’occasione dalla FIT. Ora è ufficiale: si giocheranno a Todi a partire dal 20 giugno. Caruso si è fin da subito detto entusiasta riguardo questa competizione ed è molto carico, così come altri tennisti azzurri. “Gli assoluti sono una bellissima iniziativa. Quando mi hanno chiamato ho subito manifestato positività e sono convinto sarà una bella manifestazione”, ha concluso. “Ho parlato con diversi giocatori e anche loro sono entusiasti di poter giocare il torneo. Siamo pronti a metterci alle spalle questo periodo difficile e non vediamo l’ora di tornare a fare ciò che ci viene meglio”. E noi non vediamo l’ora di vederli tutti di nuovo in campo, anche solo in televisione.