Ritorno alle origini per Sonego: lo Sporting di Torino
È nato e cresciuto al Circolo della Stampa Sporting, Lorenzo Sonego, e adesso ci fa ritorno. Lo aveva lasciato circa sette anni fa per il Green Park di Rivoli insieme a Gipo Arbino a causa, spiega lo stesso coach al quotidiano La Stampa, di “un cambiamento delle politiche politiche del club che non consentivano più di portare avanti il mio progetto con alcuni agonisti fra cui Lorenzo. Stesso motivo per cui oggi ringraziamo il Green Park che ringraziamo di cuore”. Non solo Lorenzo, ma anche un gruppo di agonisti seguirà Gipo allo Sporting, dove il coach collaborerà con il direttore tecnico Gianluca Luddi. La speranza del presidente del circolo è che la presenza di un atleta di interesse nazionale quale è Sonego, come individuato dalla FIT in seguito a uno dei decreti legati all’emergenza Coronavirus, possa portare a “una riapertura seppur parziale dell’attività”.
Ragazzo responsabile e probabilmente consapevole delle feroci critiche arrivate dai fan a qualche collega reo di non aver rispettato le regole sul distanziamento sociale, Lorenzo si premura di far sapere che esce solo per “un po’ di corsetta nei dintorni dell’isolato e per andare dal fisioterapista che mi sta curando il polso”. Quel polso che, all’ultimo momento,lo aveva tenuto in panchina nel tie di Coppa Davis a Cagliaridi inizio marzo. “Un po’ di tensione c’era” ricorda Lorenzo, “stavamo attenti a tutto. Che strano effetto non stringersi la mano”.
L’ultimo incontro del ventiquattrenne torinese, congelato al n. 46 ATP, resta così il quarto di finale a Rio contro Borna Coric. Dopo Cagliari, la partenza per Indian Wells e il rientro, quasi immediato, “per un pelo, poche ore prima che chiudessero gli aeroporti”. Ora, però, “bisogna mettere al sicuro la pelle” dice, “poi si penserà a ripartire”. Per adesso, Lorenzo trova che sia giusto ricambiare “il circolo che mi ha visto nascere, a undici anni, e crescere fino quasi alla maggiore età dandomi ogni tipo di supporto”.