Coronavirus: Trump incontra i padroni dello sport USA, ma il tennis non c’è
Durante la giornata di sabato si è tenuta una conference call tra il presidente americano Donald Trump e i rappresentanti di gran parte degli sport professionistici del Nord America per fare il punto della situazione dopo che tutte le competizioni sono state sospese a causa della pandemia di COVID-19.
Secondo quanto riportato dal pool dei giornalisti corrispondenti alla Casa Bianca, alla chiamata hanno partecipato i commissioner/CEO delle varie organizzazioni: Adam Silver per la NBA (basket), Gary Betteman per la NHL (hockey), Roger Goodell per la NFL (football americano), Rob Manfred per la MLB (baseball), Cathy Engelbert per la WNBA (basket femminile), Don Garber per la MLS (calcio), Vince Mc Mahon per la WWE (wrestling), Jay Monahan per la PGA (golf), Dana White per la UFC (mixed martial arts), Roger Penske per la IndyCar (automobilismo), Michael Whan per la LPGA (golf femminile) e Drew Fleming per la Breeders Cup (equitazione).
È abbastanza significativo che il tennis non abbia avuto nemmeno un rappresentante nel corso di questa chiamata. È vero che il baricentro del tennis negli ultimi anni è fortemente ancorato in Europa e quindi il tennis non venga percepito come una “cosa americana”, tuttavia non si può non notare come tra qualche mese sia previsto a New York un evento che attira più di 700.000 spettatori in due settimane, distribuendo un prize money di oltre 57 milioni di dollari, e la USTA, organizzatrice dell’evento, non sia stata nemmeno invitata alla conference call.
Non ha certo aiutato la grande confusione che regna al vertice del tennis, con sette organizzazioni che comandano ognuna nel proprio orticello senza parlarsi più del minimo indispensabile, proiettando l’immagine di uno sport diviso e senza una direzione comune.
Durante la chiamata il presidente Trump ha esortato la NFL, di gran lunga la più ricca delle leghe professionistiche, a iniziare il campionato secondo il calendario previsto con il pubblico sugli spalti. La stagione di football tradizionalmente inizia il secondo fine settimana di settembre (in contemporanea con il weekend finale dello US Open) e termina a fine gennaio con il SuperBowl. Poco dopo, in una delle conferenze stampa quotidiane, il governatore della California Gavin Newsom ha esternato parecchi dubbi che sarà possibile avere decine di migliaia di persone negli stadi a inizio settembre.