Fabio Fognini: “Quando sono fuori i figli mi mancano tanto”
Il percorso di Fabio Fognini all’ATP 500 di Rotterdam si è fermato sul nascere, complice anche un fastidio alla polpaccio sinistro che sta alla base anche della rinuncia al torneo di Marsiglia che avrebbe dovuto giocare la prossima settimana.
La stagione è appena cominciata, gli ottavi all’Open d’Australia sono motivo d’orgoglio e Fabio avrà diverse opportunità di esprimersi al meglio, senza difficoltà fisiche, si spera. Prima di scendere in campo a Rotterdam, domenica 9 febbraio, ha concesso un’intervista al quotidiano olandese NRC, invitando il giornalista a fare in fretta perché di lì a poco sarebbe cominciato il derby di Milano (poi vinto in rimonta dalla sua Inter): “Devo ancora organizzare tutto nella mia camera d’albergo per vedere la partita. Chiamo il servizio in camera e poi chiudo tutto”.
L’autore dell’intervista, Steven Verseput, ha fatto due chiacchiere con il direttore Scanagatta per preparare al meglio le sue domande. Le intemperanze sul campo da un lato, la straordinaria qualità del suo gioco dall’altro. Sono questi i due elementi in perpetua opposizione che occupano la stragrande maggioranza delle interviste in cui Fognini è protagonista.
Una linea seguita anche da Verseput, che chiede al numero due italiano quale sia stato l’impatto della famiglia sulla sua carriera: “Adesso se vinco, vinco anche per loro. Se perdo è diverso: posso distrarmi assieme ai miei figli, prima passavo giorni a ripensare a quel punto, a quella palla. Ora provo a dimenticare più in fretta possibile. Sono una persona diversa sul campo, mi arrabbio quando gioco, ma rimango sempre me stesso, al 110% Fabio Fognini. Al di fuori cerco di godermi amici e famiglia perché si vive una volta sola. Certamente però avrei dovuto fare certe cose in modo diverso nella mia carriera“.
Hanno fatto discutere alcune frasi riportate nell’articolo e attribuite a Fabio: “A volte sono pigro e questo non mi ha aiutato in passato, avrei potuto ottenere risultati migliori. Per pigro intendo preferire il divano al campo d’allenamento o alla preparazione di un torneo”. L’azzurro ha però precisato in una storia su Instagram come il giornalista abbia modificato le sue parole traducendo dall’inglese all’olandese: “È uscita un’intervista che riporta parole che non ho mai pronunciato. Sono un tennista professionista e non passo le giornate sul divano, ma sul campo da tennis. Ci tenevo a precisare che quelle parole sono state tradotte e modificate dal giornalista. Era presente anche un delegato dell’ATP durante l’intervista” ha scritto Fognini.
Al di là delle incomprensioni, Fognini ha parlato anche della sfida con i Big Three che continuano a dominare il circuito: “Quando Roger e Novak sono al meglio è davvero difficile, giocano molto veloce e non ti danno spazio. Con Rafa è diverso, ha un gioco più fisico, ti distrugge nello scambio e nella mente. Ma puoi giocare contro di lui, puoi correre”.
Chi ormai è uscito dal gotha del tennis mondiale è Andy Murray, contro il quale Fognini ha giocato una delle partite più belle in carriera sulla terra rossa di Napoli, in Coppa Davis. Sono proprio queste le occasioni dove si può ammirare il miglior Fognini. Con l’augurio di vederlo al massimo della sua forma fisica, Fabio sarà presente al TC Cagliari per il tie di qualificazione alle Davis Cup Finals contro la Corea del Sud (6-7 marzo). “Si vince sempre, in Sardegna” ha detto in un’intervista pubblicata venerdì su ‘La Nuova Sardegna’. “Ho già giocato a Cagliari contro la Slovacchia e ad Arzachena contro la Slovenia. Ricordi splendidi, compreso l’ultimo, la mia recente vacanza al Forte Village con Flavia e i bambini. Avevamo da sempre questo sogno, mettere su famiglia, e quando lei ha smesso di giocare… Adesso lei ha la fortuna di vivere i nostri figli da vicino mentre io passo tanto tempo fuori casa, e mi mancano. Tanto. È bello il mio lavoro, ma sotto questo aspetto è una fatica“.
Nel capoluogo sardo è atteso il tutto esaurito per spingere gli azzurri verso Madrid: “Tutti pensano che sarà una vittoria facile, ma nel tennis niente è facile. Chiedo al pubblico di sostenerci, come sempre. In nazionale ne abbiamo bisogno, qualunque sia l’avversario. Ci aiuterà anche la superficie, la terra è il fondo preferito un po’ da tutti anche se non è il massimo perché poi andremo a giocare sul cemento in America. Giocare per la nazionale è sempre speciale, è il desiderio che qualsiasi bimbo che fa sport vuole esaudire”. Ci sarà spazio anche per il calcio nel weekend cagliaritano di Fognini: “Sono molto amico di Nainggolan, ci siamo appena sentiti. Ci incontreremo di sicuro perché nel weekend che precede la partita noi saremo già in Sardegna e andremo a vedere la partita del Cagliari contro la Roma. Sono anche amico di Pavoletti, so che si è rotto di nuovo il crociato… coraggio amico!”.