L’Argentina deve piegarsi alla legge di Nadal. Spagna in semifinale
R. Nadal / M. Granollers b. M. Gonzalez / L. Mayer 6-4 4-6 6-3
UN ALTRO EPICO DOPPIO. Questa rimarrà famosa come la giornata dei doppi epici.
Finita la pratica Schwartzman come da attese Nadal si presenta anche per il doppio, dopo il riscaldamento del match precedente.
Spagna che si schiera con Nadal e Granollers entrambi schierati con il rovescio esterno. Dall’altra parte Gonzalez sul rovescio e Mayer unico in campo a gestire il dritto esterno.
Il match sembra subito pendere a favore delle furie rosse, grazie ad un break quasi a freddo che proietta sul 3-1 gli spagnoli che strappano il servizio a Gonzalez. Sembrano esserci le premesse per una pratica rapida da chiudere prima di mezzanotte, che di questo tempi a Madrid sarebbe un lusso. La coppia argentina però, che è una coppia di doppisti vera e non una raffazzonata alla bell’e meglio, è di opinione diversa. Infatti il team albiceleste è lesto a ricucire lo strappo per riportare il set in parità sul 4-4 con Granollers che deve cedere la battuta. L’equilibrio però dura poco perchè su servizio Mayer la Spagna “breakka” nuovamente e questa volta va ad assicurarsi il primo set.
Il secondo set inizia con gli spagnoli che continuano a spingere ma gli argentini sono bravi a non cadere al tappeto incassando i colpi e anzi inaspettatamente sono loro a portarsi avanti per primi nel set con un break ancora su Granollers nel terzo game. Gli spagnoli però non ci stanno e adesso la partita sale di livello, con Rafa che recupera e martella sia da fondo sia in risposta e Granollers che non è da meno. Tatticamente il problema principale per gli spagnoli è in risposta: non possono permettersi risposte molli o cariche di top spin ma alte sopra la rete che altrimenti sarebbero preda dell’argentino a rete, la cui copertura è adeguata. Una volta iniziato lo scambio poi la pesantezza e la precisione dei colpi di Rafa sposta l’ago della bilancia, ma è una situazone di gioco per l’appunto non scontata. Il proseguio del secondo set vede quindi i turni di servizio degli spagnoli scorrere via rapidamente, mentre gli argentini incassano meglio di Rocky Balboa sui propri ma continuano a muovere il punteggio fino a portare a casa il parziale.
Con il terzo la tensione inizia a diventare un fattore vero per entrambi, da capire chi a questo punto le gestirà meglio. Tanto per cominciare i decibel dei versi di Rafa ad ogni colpo cominciano ad aumentare, segno di solito che il maiorchino è in modalità “scaliamo marcia”. E pure il pubblico di fede spagnola cambia marcia rispondendo alle sollecitazioni di Rafa. Ormai più che il campo centrale de la Caja Magica sembra di stare in una plaza de toros e il clima è da corrida vera. La pressione ambientale porta i suoi frutti con la Spagna che infila subito il break nel secondo game, impallinando il servizio di Mayer. Il set scivola via abbastanza regolare fino al 5-3 Spagna, con Nadal al servizio e il pubblico a intonare il classico “a por ello” in una bolgia notevole. Il maiorchino completa così l’opera senza aver perso il servizio in tutto il giorno, in 5 set giocati fra singolare e doppio e regala il punto decisivo. L’ Argentina che dopo due ore e 26 minuti di battaglia esce, ma a testa altissima, con la consapevolezza di aver sparato tutte le cartucce a disposizione.
Di seguito le principali dichiarazioni dei due team:
Nadal: “È stata una partita emozionante come deve essere in Davis. Il clima in campo era eccellente e non poteva essere migliore. Il pubblico ci dà un extra di adrenalina ma va aiutato ad essere coinvolto. Un pensiero a Roberto [Bautista Agut] che comunque con grande forza anche nella situazione in cui si trova ha continuato a mandarci messaggi di incitamento. Per cui il pensiero di tutti noi va a lui e speriamo di poterlo riabbracciare prima della fine della manifestazione“.
Gaudio: “I tifosi argentini sono stati incredibili. È stata una settimana eccitante nella quale è stato bello vedere giocare i team tutti assieme. Fra le cose che cambierei del formati sicuramente la schedule, almeno 10 giorni servirebbero per non giocare ogni giorno. Siamo ovviamente dispiaciuti, abbiamo perso contro la migliore squadra che giocava in casa e che schierava il n.1. Abbiamo avuto la chance della vita e ci scappò x poco. Con tutto il rispetto per gli altri se nn c’era nadal non perdevamo che è il migliore della storia. Nadal c’è sempre quando le cose vanno bene e quando vanno male e tira sempre fuori il meglio. Parlando invece dell’ ATP Cup a mio avviso nel lungo termine non possono sopravvivere due manifestazioni simili a distanza di un mese l’una dall’altra”.
Pella: “Il nostro obbiettivo era vincere però abbiamo fatto tutto il possibile ma oggi ci siamo confrontati con una bestia (letteralmente n.d.r.) e quello ha fatto la differenza“.
Schwartzman: “Ovviamente non sono contento. Ho chiuso l’anno male, ma cmq sono contento di fare parte di questa squadra. Come si fa a confrontarsi a Nadal? Credo che nessuno lo sappia“.
Gonzalez: “Nadal ha gestito la pressione alla grande e ha fatto la differenza nel terzo set“.