Thiem strappa a Djokovic un terzo set schizofrenico e vola in semifinale
[5] D. Thiem b. [2] N. Djokovic 6-7(5) 6-3 7-6(5) (da Londra, il nostro inviato)
Un dritto di Djokovic che si spegne in rete all’incirca alla mezzanotte italiana sancisce la qualificazione alle semifinali di Dominic Thiem, che vince un match appassionante e addirittura schizofrenico nella sua coda, un terzo set in cui Thiem è stato costretto a vincere la partita praticamente tre volte. Ne fa parzialmente l’ex tiranno serbo, il cui cammino verso le semifinali si complica un po’ così come la prospettiva di tornare in vetta al ranking. Nulla, comunque, che possa prescindere dal battere Federer nel terzo e ultimo incontro del girone. Viene invece eliminato Matteo Berrettini, che sfiderà un lanciatissimo Thiem – che addirittura è già certo del primo posto nel girone – soltanto per la gloria di ottenere la prima vittoria nel torneo (oltre che per punti e soldi).
SPERANZE INFRANTE – Dopo aver visto una sontuosa versione di Thiem sul veloce indoor (forse la migliore della carriera fino a… poche ore fa) superare Federer, le speranze di Berrettini di rimanere in corsa per le semifinali erano affidate al cinque volte Maestro Djokovic, da cui ha ricevuto la prima severissima lezione domenica. Purtroppo per gli italici colori però la sfida per il primato del girone è stata di gran lunga la più bella vista finora e una delle più belle dell’anno sulla distanza corta. Il match, stupendo e primo di queste Finals ad arrivare al terzo set (meritatissimo per il pubblico molto pagante), è stata vinto dal n.5 del mondo, che dopo le tre vittorie sul rosso (Roland Garros ‘17 e ’19, Montecarlo ’18) batte Djokovic anche sul veloce indoor, risultato che certifica grandezza di Thiem anche sulle superfici veloci (erba a parte).
CHE DOMINIC! – Il n.5 del mondo mostra più propositività già dal primo set, un dritto al fulmicotone, solido e mobilissimo come sempre, ma il muro di Belgrado regge fino al tie-break, dove non bastano all’austriaco due dritti inside out costruiti benissimo ed eseguiti meglio, perché il terzo di fila sul 5 pari è largo e Novak va in vantaggio un set. Nel secondo Thiem schizza 3 a zero e mette in campo un tennis formidabile. I dritti che l’austriaco sa sparare sono proiettili di grosso calibro che fanno i buchi nel campo, in questo set la prima di servizio prende il campo solo una volta su due (55%), ma con la seconda Dominic vince il 79% dei punti, di fatto efficace come una prima. Questo naturalmente grazie a una reattività spaventosa e alla solidità superiore a quella del serbo. Dei 15 vincenti (contro soli 7 gratuiti) ben 9 sono col dritto di grosso calibro.
Nel terzo parziale lo scatenato Thiem sale 3-1, ma chi ha tolto a Federer il nono Wimbledon annullandogli due match point di fila non è mai morto. Risale 3 pari, poi sul 5 pari una rottura prolungata del n.2 del mondo manda Thiem a servire per il match, invano. Il tie-break finale vede prima l’allungo di Novak e poi il portentoso 5-0 di Dominic, che sul 6-4 centra la vittoria al secondo match point, dopo 2 ore e 34 di grande spettacolo. Thiem diventa così il primo semifinalista delle Finals 2019, ed è già certo di affrontare il giocatore che arriverà secondo nel Gruppo Agassi. Vedremo come affronterà il match contro Berrettini, per lui ininfluente per quanto attiene al prosieguo del torneo.
PRIMO SET – Dopo 4 giochi gradevoli ma senza sorprese, Djokovic rompe l’equilibrio sfruttando con classe la palla break.
Thiem però già dai primi scambi mostra di essere, come sempre, molto centrato. Il controbreak è immediato e tenendo a zero il servizio avversario con una gran risposta e due vincenti, prima di dritto e poi di rovescio, costruiti con uno schema tanto efficace quanto spettacolare. Il match è davvero bello, perchè nessuno dei due non lascia un punto neanche a morire, fosse anche sul 40-0 sotto. Sul 3-2, il n.2 del mondo cerca subito di risalire di un break, costringendo il n.5 agli straordinari per evitare di perdere la battuta. Superbo lo scambio che dà una palla break a Nole dove un alternarsi a rete termina con il serbo che rincorre una palla e riesce a tramutarla in un vincente giocando il dritto lungolinea praticamente spalle al net. Il match prosegue con ottimi scambi, Dominic soffre in uscita dal servizio se la risposta profonda al corpo o quasi lo costringe al rovescio in back, soluzione sulla quale deve ancora lavorare. È però Nole che non si esprime sui livelli mostrati contro Berrettini, ma a parte la grande risposta molto di questo è merito di Thiem, che mette in campo tutta la sua rapidità e un dritto bomba. La difesa di Nole però regge bene ed è naturale l’epilogo al tie-break. Qui è il campione di Melbourne e Wimbledon a fare e disfare: sale di un minibreak due volte e altrettante viene ripreso, poi sul 5-3 il finalista di Parigi per due punti consecutivi si costruisce l’occasione per esplodere un grandioso vincente di diritto inside out per il 5 pari. Il pubblico è in gran parte dalla sua ma la roccia di Wiener-Neudstadt si ingolosisce e cerca la stessa soluzione per la terza volta di fila, stavolta mandando il drittone a uscire largo in corridoio. Nole ha il set-point sul suo servizio, raccoglie il peccato di gola austriaco e ringrazia. Un’ora e 5 minuti che tengono vive le speranze di Berrettini di rimanere in corsa nel torneo.
Thiem però non è molto sensibile alle sorti del romano, perché il secondo parziale lo vede scattare 3 game a 0 centrando il break del secondo gioco con tre punti di fila dal 30 pari, due rovesci vincenti, il secondo davvero deluxe. I dritti che l’austriaco sa sparare sono proiettili di grosso calibro che fanno i buchi nel campo. Djokovic tenta in tutti i modi di recuperare ma non vede l’ombra di un break-point, arrivando ai vantaggi solo nel quinto gioco. Il terzo set è inevitabile.
Mentre Berrettini da dove si trova sa che le sue prime Finals termineranno giovedì, il primo terzo set di questo Masters si preannuncia di fuoco. Sarà così, ma non sembra all’inizio, quando Thiem toglie subito la battuta a Djokovic e resta avanti fino al 3-2 e servizio. Non si nota nel robot austriaco possibilità di calo. Dall’altra parte della rete però c’è un signore che ha in casa 18 trofei dello Slam e un ritorno dagli inferi dei giocatori praticamente finiti che ha dell’incredibile. E a giugno ha strappato il nono Wimbledon dalle mani di Re Federer annullandogli due match point di fila. Insomma, duretto a morire. Recupera fino al 3 pari, poi quando Thiem sul 5 pari allunga con un prodigioso break a zero… Nole non muore mai e impone il tie break finale. Il fatto che lo vince Thiem la dice lunga su chi sia il favorito alla vittoria di questo Master.
(in aggiornamento)
La situazione aggiornata del Gruppo Borg
Gruppo Borg, day 1: le vittorie di Djokovic e Thiem
Gruppo Borg, day 2: la prima vittoria di Federer