Murray riparte da casa Nadal: giocherà il Challenger di Maiorca
Da quando nei giorni scorsi Andy Murray – fresco di eliminazione a Winston-Salem – ha dichiarato di non escludere una ripartenza dai Challenger in singolare, si attendeva soltanto di conoscere quale località del circuito cadetto avrebbe avuto l’onore di ospitarlo. E la scelta non poteva essere più mediatica: ciao Stati Uniti, si torna in Europa a casa Nadal. Lo scozzese è infatti stato annunciato come stella del torneo di Maiorca che parte il 26 agosto, organizzato per il secondo anno sui campi in cemento della Rafael Nadal Academy (dodici mesi fa vinse Bernard Tomic). Mentre tutti gli occhi saranno puntati sullo US Open – dove ha escluso l’ipotesi di accettare una wild card – l’ex numero uno tornerà quindi in Europa, preferendo la soluzione spagnola (e l’invito dell’amico Rafa) alle proposte nordamericane. L’obiettivo è rimettere in sesto il suo tennis, a costo di dover allungare il percorso passando dalla periferia.
LE FASI DEL RITORNO – Dopo i guai dell’Australian Open e l’operazione all’anca, Murray ha disputato soltanto due match di singolare, tra l’altro entrambi non semplicissimi per uno che si può considerare ancora convalescente. Prima del ko da Sandgren nel torneo in corso, ci aveva provato anche a Cincinnati rimediando un onorevole doppio 6-4 da Richard Gasquet. Diversa la storia in doppio, dove il rientro è avvenuto col botto – in luglio al Queen’s – sollevando il trofeo insieme a Feliciano Lopez. I risultati successivi non sono però stati eccellenti, nell’alternanza di partner: Melo, Herbert (a Wimbledon), il fratello Jamie e ancora Feliciano tra Montreal e Cincinnati. Ha fatto storia a sé l’avventura in doppio misto nello Slam di casa con Serena Williams, che non avrà l’attesa seconda puntata a Flushing Meadows. Dividere il campo per quattro, in ogni caso, ha rappresentato l’approccio più morbido per un rientro nel circuito comunque assai più veloce del previsto.
DA QUI A FINE STAGIONE – Ma sappiamo bene come il vero desiderio del tre volte campione Slam sia quello di tornare competitivo in singolare, con tutte le difficoltà del caso. Se dall’immersione nel mondo Challenger dovessero arrivare per lui sensazioni positive, gli scenari potrebbero moltiplicarsi visto che – da qui a fine stagione – gli inviti nel circuito maggiore non dovrebbero certo mancargli. Con un approdo abbastanza naturale nei 250 in programma a settembre e a ottobre. La scelta di tentare la risalita dalla Serie B del tennis mondiale sembra essere di grande buon senso, degna dell’uomo e del professionista. Che sa già di aver forzato la mano sui tempi di recupero. E deve ora riprendere le misure del sogno di un dignitoso (e, perché no, divertente) finale di carriera. Quello che solo all’inizio di questo 2019 sembrava un’utopia.