AGASSI, L’ATP, L’ITF

E’ già stato detto tutto e il contrario di tutto a proposito della confessione postuma con la quale Andre Agassi ha rivelato di essersi dopato, mentendo poi all’ATP sull’esito di un controllo e ottenendo grazie a tale menzogna che tutto venisse insabbiato. E’ stato detto tutto tranne quello che la FIT ha sempre sostenuto, anche in occasioni pubbliche quali le conferenze stampa degli Internazionali BNL d’Italia, suscitando in più di un’occasione la piccata reazione degli interessati e dei loro amichetti italiani. Che, cioè, era davvero mostruoso un sistema antidoping in cui i controllori (l’ATP, cioè i giocatori) erano i controllati.
Adesso i controlli li fa la WADA per conto dell’ITF e anche se per il momento abbiamo visto poco o niente (anzi: ci sono stati alcuni casi gestiti in maniera grottesca, quali il Ventolin di Volandri e il bacio alla cocaina di Gasquet) è lecito sperare che questa novità stia bastando, da sola, a dissuadere gli Agassi di oggi.