Paris c’est chic? Il meglio e il peggio degli outfit del Roland Garros
Parigi e la moda, un mariage inossidabile, quantomeno nell’immaginario collettivo e nella haute couture. Ma, nel quotidiano, non è più un connubio così scontato e lo si vede, a volte, anche in occasione del grande rendez-vous tennistico di Porte d’Auteuil. In campo e fuori. E allora diamo uno sguardo agli outfit dei protagonisti del Roland Garros 2019. Quali sono i più eleganti, i più improbabili, i più originali e i più banali?
Serena Williams – Virgil Abloh x Nike
Laura Guidobaldi: un gusto che lascia un po’ a desiderare il due pezzi sfoggiato da Serena Williams che, lasciando scoperta la pancia, ricorda soprattutto un completino “da spiaggia”. L’associazione del bianco e del nero ci può anche stare ma il misto della fantasia “zebrata” e a macchie lo rende ancora meno elegante e troppo aggressivo. La mantella “a pipistrello” che completa la mise della campionissima non ne addolcisce per nulla l’effetto. Anzi. Insomma, non proprio classy.
Valerio Vignoli: bisogna riconoscere dei meriti a Virgil Abloh, creatore di questo outfit in collaborazione con Nike. Non è facile prendere delle scarpe da ginnastica, scrivere “air” sulla suola o “laces” sui lacci, aggiungere un pezzo di plastica arancione e rivenderle a quasi il doppio. Con questo stile “didascalico” è riuscito a diventare direttore artistico di Louis Vuitton. Così come non è facile vincere 23 titoli dello Slam venendo dalla malfamata periferia di Los Angeles, essere donna, essere nera, essere madre ed essere allo stesso tempo anche… umile. Nel mantello che copre questa sorta di bikini zebrato, tanto audace quanto difficile da portare con eleganza, erano scritte in francese le parole “madre, campionessa, regina, dea”. Messaggio positivo ma anche ambizioso soprattutto se poi dichiari che “lo so, è tanto da portare con sé. Ma lo è anche essere Serena Williams”. Insomma, dopo la polemica dell’anno scorso per la tutina aderente nera da pantera, la fuoriclasse statunitense piazza un altro (fashion) statement a Parigi. “More than an athlete”, come LeBron James, che piaccia o no.
Roger Federer – Uniqlo
Laura Guidobali: una certa finezza per il completo vintage anni Settanta di Roger Federer, che alterna una polo color crema con striscia grigio-tortora sulla manica corta a pantaloncini (anch’essi grigio-tortora) con banda laterale dello stesso colore della polo. Un tocco di rosso ai bordi delle strisce – su maniche e shorts – e con i polsini “accende” la mise dello svizzero, il rosso che ovviamente richiama il logo del brand giapponese. Molti lo hanno trovato un po’ scialbo. Sarà, ma il color crema e il grigio, per giunta indossati da Federer, sul campo in terra rossa fanno un gran bell’effetto…
Valerio Vignoli: no l’ispirazione per i colori di questo completo di Federer non è arrivata dagli impiegati della posta. Ma dagli anni Settanta. A rivelarlo lo stesso campione elvetico che si era reso conto di non avere mai indossato il crema con il marrone (più tortora in realtà ad essere precisi). La mente però va anche al completo indossato da Gustavo Kuerten in occasione della sua ultima vittoria nel 2001, con il rosso al posto del blu come terzo colore. In generale come al solito sempre molto stylish lo svizzero, anche se avrei visto questo outfit meglio per la stagione nordamericana, che sulla terra rossa, dove colori sul blu o azzurro risaltano meglio sull’arancione vivo della superficie.
Novak Djokovic – Lacoste
Laura Guidobaldi: per questo Roland Garros, il brand francese indossato da Djokovic punta su strisce oblique e asimmetriche nere e arancioni sulla polo bianca. Un outfit un po’ troppo banale e senza verve, che non manca invece al campione serbo. Molto più vivace la variante della polo arancione intenso che, richiama, ovviamente, la stagione sull’ocra.
Valerio Vignoli: prosegue sempre all’insegna della geometria il sodalizio tra Djokovic e il marchio del coccodrillo. Tutto in perfetto stile “RoboNole”. Peccato che la macchina si sia inceppata questa volta. La strada però è segnata nel gioco come negli outfit: essenzialità e sostanza sono le parole chiave. A qualcuno può annoiare ma di solito si rivela vincente. L’assenza di creatività è innalzata ormai a tratto distintivo e quasi motivo di vanto. Lacoste l’ha capito e sposa questa filosofia, con il pericoloso rischio di cadere nella ripetizione.
Collezione Nike
Laura Guidobaldi: lasciano alquanto perplessi i completini Nike dedicati al Roland Garros 2019, soprattutto quelli dal tema macabro e spettrale con tanto di scheletri bianchi che impugnano una racchetta, immersi in una sorta di “selva oscura”, il tutto su fondo ovviamente nero. Cosa vorrà dire? Molto meglio la versione più “bucolica” e decisamente green indossata dalle ragazze (Halep e Garcia), con tante piccole api sulla t-shirt (anch’esse bianche su fondo nero). Che sia un messaggio contro l’inquinamento e il riscaldamento climatico? Se sì, l’idea è decisamente carina. Però molto meno carini gli shorts con le api indossati da Khachanov; sui maschietti pantaloncini così fanno inesorabilmente un effetto pigiama!
Valerio Vignoli: ok le fantasie originali, ok il nero su nero, ok le scarpe gialle (per gli uomini) e lilla (per le donne) sul già menzionato total black. Però le fantasie originali diverse tra pantaloncini e maglietta, il nero su nero, e le scarpe a contrasto sono decisamente troppo tutto insieme. Chi come Khachanov e altri maschietti ha scelto di utilizzare questa combo è finito vittima delle esagerazioni del noto brand del baffo. È andata meglio a chi ha usato con parsimonia tutti questi elementi come del Potro o molte delle fanciulle. Insomma, l’originalità va bene quando non si sfocia nella confusione che fa effetto “patchwork”.
Collezione Adidas
Laura Guidobaldi: la collezione Adidas punta sul classico, utilizzando il nero, ravvivato quanto basta da un tocco di blu elettrico e bianco per le ragazze. Sobri e allo stesso tempo molto eleganti i vestitini indossati da Garbiñe Muguruza e Kiki Mladenovic, che ne esaltano la linea perfetta del corpo slanciato. Bello e originale il gonnellino nero a pieghe con quadrati azzurri sul bordo inferiore, vezzoso quanto basta, che aggiunge un tocco di raffinatezza. Per i ragazzi il contrasto tra le due tinte è molto più netto: un completo classico con t-shirt di un celeste luminoso e pantaloncini scuri. Una collezione decisamente riuscita, la migliore tra quelle sfoggiate al French Open quest’anno. E poi, il fatto che questi outfit vengano realizzati con materiali ecologici e promuovano la campagna contro la plastica nei mari, li rende ancora più irresistibili.
Valerio Vignoli: l’azzurro sulla terra è un must. La causa ecologista è più che lodevole. Però il completo dei vari Thiem e Tsitsipas era veramente un tantino troppo “lineare”, all’apparenza quasi “cheap”. Qualche fronzolo in più non sarebbe guastato. Li hanno tenuti tutti per le ragazze producendo davvero un ottimo risultato e confermando di essere spesso un passo in avanti rispetto agli arcirivali americani negli ultimi tempi.
Fabio Fognini – Emporio Armani
Laura Guidobaldi: un completo in perfetto stile Armani quello indossato da Fabio Fognini. Un po’ austero ma grintoso, ravvivato da alcune strisce azzurre e grigie. Il colletto alla coreana della maglietta aggiunge un tocco di raffinatezza; la parte finale della t-shirt, il cui blu notte sfuma verso il celeste ne addolcisce la linea decisamente grintosa. Insomma, bisogna ammetterlo, anche il completo è da Top 10!
Valerio Vignoli: la collaborazione all’insegna dell’italianità tra Fognini ed Emporio Armani non era partita nei migliori dei modi. Una magliettina mezza verde fluo e mezza grigia in Australia un po’ da pugno nello stomaco, una coreana blu senza infamia né lode a Montecarlo, un’altra coreana bianconera con lo skyline di Roma al Foro Italico fin troppo patriottica. A Parigi le cose vanno meglio con la solita coreana in versione blu scuro, con striature orizzontali bianche e blu chiare. La celeberrima sobrietà del marchio finalmente è uscita fuori per festeggiare l’entrata in Top 10 del nostro miglior tennista negli ultimi vent’anni.
Ashleigh Barty – Fila (Rolando Collection)
Laura Guidobaldi: Fila ha puntato sulla sobrietà, anche se le geometrie “sregolate” della canotta ravvivano un outfit altrimenti tendente al classico. Il gonnellino nero… un must che ha sempre il suo perché.
Valerio Vignoli: il completo perfetto per rappresentare Ashleigh Barty. Semplice ma con un tocco retrò. Come il suo gioco potente e contemporaneo, condito da quelle variazioni che oggi sono sempre più rare nel tennis femminile.
Kei Nishikori – Uniqlo
Laura Guidobaldi: che dire del completo di Nishikori? Una “tavolozza” di colori decisamente male assortiti. Rosa acceso, bianco, nero, giallo e celeste/petrolio. Non proprio di buon gusto…
Valerio Vignoli: il solito obbrobrio che Uniqlo appioppa a Nishikori. Se si aggiungono i pantaloncini color verde petrolio si conclude una combinazione assolutamente priva di senso. Che contrasta tra l’altro con la semplicità cromatica dei completi riservati dal brand giapponese a Federer. Ma magari è lo stesso Nishikori a scegliersi l’outfit. E allora forse sarebbe perfino più grave, rivelando sintomi evidenti di daltonismo.
a cura di Laura Guidobaldi e Valerio Vignoli