Roland Garros, WTA e Mauresmo contro la programmazione: “È una vergogna”
Ha suscitato polemiche la decisione di programmare le due semifinali femminili sul Court Suzanne Lenglen (Anisimova-Barty, ore 11) e sul Simonne Mathieu (Konta-Vondrousova, sempre alle 11) e di riservare dunque, come da piano pre-torneo, lo Chatrier ai soli singolari maschili. Dalla WTA, sempre incredibilmente sollecita nel puntare il dito, è subito partito un comunicato del CEO Steve Simon che condannava la suddetta scelta.
“Non c’è dubbio che la programmazione sia stata messa a dura prova dalle condizioni climatiche e la WTA comprende i problemi che si sono presentati al Roland Garros. Tuttavia, siamo estremamente infastiditi dalla programmazione di entrambe le semifinali femminili su campi secondari. Questa decisione è scorretta e inappropriata. Le quattro donne, che hanno giocato così bene fino ad ora, si erano guadagnate il diritto di giocare sul palcoscenico più importante. Crediamo che si potessero trovare altre soluzioni che sarebbero andate a beneficio degli appassionati oltre che dei giocatori“.
Nulla da eccepire in linea teorica, ma bisogna considerare anche altri fattori. Chi infatti ha acquistato i biglietti dello Chatrier per la giornata di venerdì 7 giugno lo ha fatto con la chiara intenzione di andare a vedere le due semifinali maschili. Questo è un elemento da non sottovalutare e il fatto che la pioggia abbia stravolto i piani iniziali non può comunque far dimenticare che l’obiettivo è dare al pubblico quello per cui ha pagato. Inoltre la scelta di far disputare in contemporanea i due match femminili alle 11 (quindi piuttosto presto) va incontro all’esigenza di lasciare alle giocatrici un adeguato periodo di riposo in vista della finale di domani. Inoltre la WTA, nella persona di Steve Simon, ha sì accusato con prontezza gli organizzatori, vagheggiando “altre soluzioni“, ma nei fatti non ha avanzato nessuna controproposta.
Diversamente ha fatto Amelie Mauresmo, che, oltre a lamentarsi con toni accesi, ha affidato ad un tweet la sua idea di ridistribuzione dei match. “La programmazione delle semifinali femminili del Roland Garros è una vergogna! Tutti sono d’accordo che il match del giorno sia Federer-Nadal, ma che messaggio mandiamo quando si prende la decisione di piazzare le semifinali femminili alle 11 sul secondo e terzo campo? Nessuno dei due sul centrale! Sarebbe stato piuttosto semplice aprire il Lenglen oltre al centrale e mettere i due match femminili alle 13 e a seguire quelli maschili. E rimborsare eventualmente chi non volesse più il suo biglietto…“
L’idea sarebbe dunque quella di suddividere i quattro incontri sui due campi principali, facendo giocare all’una le donne e poi gli uomini. Anche in questo caso tutto piuttosto semplice e condivisibile apparentemente. Valgono però sempre le considerazioni di cui sopra. Poco costruttiva appare inoltre la provocazione finale nella quale si invita (invero un po’ acidamente) a concedere il rimborso a chi non fosse disposto a “barattare” un match maschile con uno femminile. Inutile proporre un rimborso a chi ha pagato, magari con largo anticipo e prendendo ferie, per vedere le due semifinali maschili. Ovviamente dispiace vedere dirottati i due incontri femminili, anche perché il livello è stato piuttosto alto e certamente lo Chatrier sarebbe stato la cornice ideale, ma le logiche di mercato sono cogenti e a volte bisogna anche prendere scelte pratiche, ancorché impopolari. In più è sempre facile fare il lavoro degli altri, purché rimanga degli altri.