US OPEN: CAMPI TROPPO VELOCI PER GLI ITALIANI

Le ennesime sconfitte dei giocatori italiani agli ultimi us open, peraltro, con punteggi severissimi, mi fanno pensare che la strada da percorrere e’ ancora molto lunga per far si’ che i tennisti italiani possano raggiungere un livello accettabile di rendimento sulle superfici veloci.
Se da un lato, sulla terra rossa si producono giocatori a livello di tornei “challenger” o con qualche sporadico risultato in tornei del circuito maggiore dall’altro, sulle superfici veloci, non credo che ci siano risultati confortanti neppure a livello di tornei minori.
Alla base di tutto credo che ci voglia tanta umilta’ e spirito di sacrificio da parte di tutti. Incominciando dai maestri e dai genitori dei ragazzi, per finire con gli stessi ragazzi, che altro non sono che la parte terminale di un sistema ormai “viziato”.
Bisogna capire che vincere tanto a livello under non serve praticamente a nulla. Serve soltanto a “strizzare” i ragazzi fino all’ossesso, dando loro delle aspettative sbagliate.
Mi ha colpito la storia di Richard Williams, padre delle sorelle Williams il quale, senza avere alcuna conoscenza del pianeta tennis (avendo avuto esperienze in altri sport) ha tirato su e da solo due autentici fenomeni che vincono da piu’ di 10 anni.
Questo e’ un evidente esempio in cui passione, umilta’, spirito di sacrificio ed abnegazione sono alla base dei risultati.