Budapest parla ancora italiano. Berrettini è il nuovo campione

Dodici mesi dopo il primo titolo di Marco Cecchinato, quello che ha dato il via alla sua primavera da sogno, culminata con la semifinale al Roland Garros, un altro italiano trionfa sulla terra rossa dell’Hungarian Open di Budapest. Matteo Berrettini ha avuto la meglio su Filip Krajinovic al termine di un’altra grande prestazione, l’ennesima della settimana. Matteo è stato devastante al servizio (ma non è una novità), solido da fondo e soprattutto estremamente lucido dall’inizio alla fine, anche dopo un primo set perso un po’ a sorpresa. Per lui arriva dunque il meritatissimo secondo titolo in carriera e il nuovo best ranking di numero 37 del mondo.

L’inizio del match promette subito molto bene: Berrettini tiene a zero la battuta e si procura una palla break già nel secondo gioco. Krajinovic è bravo a salvarsi e da quel momento le cose si fanno più equilibrate. Nessuno dei due soffre al servizio, in particolare Matteo perde un solo punto fino al 4-4. Poi improvvisamente perde un po’ di precisione, subisce il break e, un gioco più tardi, si ritrova sotto di un set.

Il contraccolpo di perdere così un primo set tutto sommato abbastanza dominato potrebbe essere pesante. Berrettini però si scuote tutto di dosso al cambio campo e ricomincia a picchiare senza pensieri (regalando di tanto in tanto anche qualche morbida palla corta). L’azzurro inizia a raccogliere finalmente i frutti della sua aggressività e scappa avanti 5-2. Addirittura si procura due consecutivi set point per chiudere 6-2, ma Krajinovic lo fa spostare e rimanda la fine del parziale al game successivo.

Nel terzo set, non c’è quasi battaglia. Matteo è ormai in completa fiducia e non lascia che le briciole al malcapitato Krajinovic. Nonostante la percentuale di prime non sia così alta (50% a fine partita), l’efficacia del servizio, soprattutto della seconda, è impressionante: 84% di punti vinti con la prima, 77% con la seconda (con uno straordinario 83% nel set decisivo). Da fondo inoltre l’azzurro non teme di sfidare il serbo sulla sua diagonale preferita, quella del rovescio, anche se ovviamente appena può si sposta sul dritto per chiudere il punto. Ne risulta un rapido 6-1 che regala a Matteo il secondo (e certo non ultimo) trofeo della carriera. Nel post partita, Berrettini sfodera un sorriso smagliante e si gode i meritati applausi del pubblico. “Sono arrivato qui senza avere troppa fiducia, quindi sono doppiamente contento di questa vittoria“.

Risultato:

M. Berrettini b. F. Krajinovic 4-6 6-3 6-1

Il tabellone completo