Djokovic: “Giornata difficile, ma l’obiettivo è il Roland Garros”

Sembrava
che ti fossi ripreso nel secondo set. Che è successo nel terzo? È un problema
di concentrazione o altro?

DJOKOVIC: Sì, ero avanti in tutti e tre i
turni di servizio che ho perso nel terzo. Ho avuto anche game point, ma sai, un
paio di palle corte, un doppio fallo e sulla terra la partita cambia
velocemente.

Naturalmente, mi è mancata la giusta
determinazione in certi colpi. È solo che ho fatto troppi errori non forzati.
Troppi errori non forzati. Lui ha avuto molta pazienza. Tatticamente, ha
giocato benissimo.

Ho giocato meglio alla fine del secondo set.
Poi, cominciato il terzo, ho giocato un paio di buoni game, ma per il resto ho
giocato ad un livello un po’ più basso. E succede.

Quanto
è dura giocare contro Daniil? Sembra davvero difficile da affrontare.

DJOKOVIC: Beh, dal lato del rovescio è molto
solido. Non fa molto errori e trova sempre profondità.

Oggi era molto ventoso, le condizioni
cambiavano da un game all’altro. Mi è risultato difficile trovare il ritmo, e
soprattutto lui non te ne da molto. Serve molto bene. Il suo dritto può essere
un colpo insidioso, ma da quella parte commette più errori, perciò il suo
rovescio è più solido. Si muove meglio sul campo rispetto allo scorso anno,
sicuramente si merita di essere a questi livelli.

Abbiamo
visto che nel tuo box c’era anche Pepe Imaz. Ha sempre continuato a lavorare
con te, o è tornato a lavorare con te?

DJOKOVIC: Sì, è sempre una persona sulla quale
posso contare.

Sei
preoccupato per il livello del tuo gioco? Senti che stai migliorando
lentamente, per poi esprimerti al meglio al Roland Garros?

DJOKOVIC: Sì, sicuramente. Il Roland Garros è l’obiettivo finale della stagione sulla terra, e spero di poter — beh, sicuramente, tutti si aspettano che io arrivi al top della condizione, ed è quello a cui punto anch’io. È solo il primo torneo sulla terra, la stagione è ancora lunga. Vedremo come andrà.

Come te
lo spieghi? Hai giocato così bene a Melbourne. Sei sorpreso nel vedere che le
cose nel tennis cambiano così velocemente?

DJOKOVIC: Beh, succede. Guarda, forse sono
poco concreto nei tornei più grandi, ma ho giocato gli Slam al mio meglio, e
questo è quello che voglio continuare a fare.

Sapresti
dare un motivo a tutte queste eliminazioni precoci? Tu, Dominic, Sascha…

DJOKOVIC: È il primo torneo sulla terra, e
giocatori con una classifica più bassa possono aver giocato di più sul rosso,
magari in tornei precedenti, rispetto a noi. Questa potrebbe essere una
ragione.

Le altre, beh, quando sei parte di questo
sport, tu come tanti altri, sai che possono esserci delle giornate no. Non
posso sapere le opinioni di Sasha o di Dominic. Per ogni giocatore può essere
diverso. Ma il campo mi è sembrato piuttosto lento.

Le palline sono cambiate quest’anno. Rimbalzano molto alto. Abbiamo avuto tre, quattro giorni e altrettante condizioni diverse. Sai, campo lento e pesante, rimbalzo basso. Poi c’è stato tanto vento. Poi, d’improvviso, c’è stato molto caldo. Questo, condiziona molto il nostro gioco. È comunque impegnativo abituarsi a tutto ciò.

Traduzione a cura di Andrea Cioci