IL TENNIS E I SOCIAL NETWORK

Quanto è cambiato il modo di comunicare in uno sport come il tennis?
Al giorno d’oggi i giocatori sono perfettamente autosufficienti dal punto di vista comunicativo, fanno tutto “in casa”, sono in grado di aggirare gli ”ostacoli” dei giornalisti e delle interviste per essere in contatto con i propri fans, basta avere un profilo su Facebook o su Twitter
I social network hanno reinventato la trasmissione di informazioni rendendo possibile un legame più diretto con i propri miti dove il supporter è in grado di interagire in prima persona con i giocatori, per incitarli e sostenerli, o, talvolta criticarli.
Credo che questo nuovo orizzonte di comunicazione abbia i suoi difetti ma per quanto riguarda uno sport come il tennis sia molto utile. Con le varie piattaforme sociali ormai si possono seguire in tempo diretto i campioni del calibro di Federer, Nadal, Djokovic e Murray. Il sistema dei social network permette rapidità e semplicità nella condivisione di informazioni, questo ha permesso una diffusione su larga scala: un fenomeno che va ben oltre un singolo sport.
Con i vari Facebook e Twitter gli appassionati sono direttamente coinvolti nel mondo del tennis e nelle attività dei loro favoriti, con fotografie, magari scattate durante gli allenamenti o durante un viaggio, con riflessioni , rassicurazioni o sfoghi, insomma i giocatori hanno un canale sempre aperto con i loro sostenitori.
Oramai il fan può accedere alle stesse informazioni del giornalista, può interpretare in maniera autonoma le notizie che legge, condividerle e riutilizzarle.
Secondo me tutto ciò ha reso possibile anche un avvinamento fra i professionisti e i fans, ossia i campioni non sono più visti come “divinità” inarrivabili, cosa che magari succedeva fino a qualche anno fa, ma come persone non come entità astratte.
L’unico dubbio che mi rimane è se il supporter sia soddisfatto e appagato da un “rapporto” di tipo virtuale, anche se il rischio di invadere la privacy dei giocatori esiste. Sono strumenti che vanno usati in maniera corretta per non danneggiare un dialogo che ci permette di sognare, che ci dà la possibilità di comunicare le nostre sensazioni e il nostro incitamento alle persone che si caricano sulle spalle una piccola parte dei nostri sogni.