Tsitsipas: “Potevo far girare il match ma non è successo”

È stato un sabato pieno di sorprese ad Indian Wells, ma ha visto protagonista in negativo la Next Gen. De Minaur è caduto contro il carneade statunitense Marcos Giron, mentre Borna Coric ha perso nel derby croato contro l’inossidabile Ivo Karlovic. Ma la sorpresa di giornata è stata senza dubbio nella partita con l’età più bassa del torneo (38 anni totali), la sconfitta di Tsitsipas contro Felix Auger-Aliassime per 6-4 6-2.

Tsitsi, nell’inedito ruolo del veterano, ha sofferto la grande solidità del baby canadese, che nonostante 5 doppi falli è riuscito a dominare e portare a casa l’incontro. Un dominio che si è esplicitato sia nei punti (64 a 45) sia nell’incapacità del greco nello sfruttare le 7 palle break che si erano presentate, e che ovviamente ha lasciato strascichi in conferenza stampa.

In merito alle 6 palle break non sfruttate nel primo set, Tsitsipas ha ricordato che “c’è stato un momento preciso durante una delle palle break in cui ero davanti nello scambio e avevo un dritto, non dico facile, ma normale. Potevo aprirmi il campo ma ho sbagliato il dritto. Mi sentivo che se l’avessi messo, la partita sarebbe potuta cambiare, ma non è successo.

L’energia in campo di Auger-Aliassime non è rimasta inosservata, e in certi momenti è risultata dura da tenere anche per le giovani leve del tennista greco, che non è stato avaro di complimenti per il gioco dell’avversario “È molto difficile giocarci contro, ha un ritmo particolare e sembra sempre che stia per colpire molto forte, ma non sai mai quanto forte e quindi ti manda fuori posizione. Ha sicuramente giocato molto bene e si è meritato la vittoria”.

Lo scontro di sabato è stato probabilmente un antipasto di due tra i futuri dominatori del tennis mondiale? A detta delle premesse, sembra proprio di sì. Se per Tsitsipas la vittoria contro Federer all’Australian Open è sembrata la conferma di quanto buono fatto vedere sul cemento nordamericano, Auger-Aliassime è recentemente esploso nella trasferta sudamericana, dove nel 500 di Rio è arrivato in finale perdendo dal più esperto Djere (guadagnandosi anche lo scalpo di Fognini al primo turno). Perdendo sempre da Djere ai quarti di San Paolo ha raggiunto il suo best ranking di numero 58 del mondo, che lo rende il top100 più giovane del circuito. Fino ad ora il greco era 0-2 da junior contro il tennista di Montrèal, e Tsitsipas si è soffermato proprio sulla prospettiva di un rematchHo sempre giocato male contro di lui, è uno di quei avversari che soffro particolarmente e in futuro devo trovare soluzioni contro di lui, non voglio continuare a perderci. Continuerò a lavorarci su e sarò più affamato la prossima volta”.

Il greco ha ravvisato anche uno scarso feeling con la palla, “mi sembrano un po’ fuori controllo”, e più in generale con l’alto rimbalzo dei campi di Indian Wells. Come suo solito, si è anche un po’ lasciato andare davanti ai giornalisti, raccontando della sua condizione mentale.  “Non ho la mente fresca, al momento, mi sento di averne abbastanza col tennis ma non vuol dire nulla.[…] Diciamo che a forza di fare la stessa cosa più volte la tua mente si stanca e non sei più concentrato come prima. E sfortunatamente è avvenuto. Penso che prendermi delle piccole pause prima di Miami aiuterà, ma sono deluso, ci tenevo a fare bene qua. È un bel posto dove giocare”.

Uno Tsitsipas insomma deluso e più scarico del solito, con una stanchezza mentale che gli è stata di ostacolo nel portare a casa il match. Una forza mentale che conta di recuperare a breve, magari lasciando anche da parte il suo sport “forse disconnettendomi un attimo dal tennis e facendo altro, senza nemmeno guardare le partite.”, e facendo forza su tutti i suoi interessi fuori dal campo (molteplici), dai social alla fotografia.  

Le idee sono chiare e condivisibili sull’approccio da dare “A volte, al nostro livello e in altri lavori, quando fai una cosa con tanta concentrazione ed intensità la mente non riesce più a stargli dietro. Non puoi fare la stessa cosa di continuo”, non senza una punta di ammirazione verso i Fab 4-1 “ed è per questo che ammiro giocatori come Djokovic, Federer e Nadal. Sono così continui in quello che fanno. Non saprei, forse rimescolare un po’ le proprie cose da fare è l’unica soluzione”.

Non c’è da aspettarsi però uno Tsitsipas remissivo per Miami, dove è pronto per dare battaglia. Ma prima ha bisogno un po’ di staccare.

Giorgio Di Maio