Roland Garros: a Zverev piace il rischio. Altra vittoria in cinque set

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da Parigi, il nostro inviato Antonio Garofalo

Se l’è cavata ancora una volta Sascha. Ma stavolta dovrà sentitamente ringraziare il suo avversario Damir Dzumhur, numero 29 del mondo, che ha avuto la partita in pugno due volte – ha servito per il match sul 6-5 del quarto set ed ha avuto un match point sul 5-4 del quinto – prima di tremare e sciogliersi sul più bello.

Continua a non convincere in ogni caso la versione Slam del numero 3 del ranking, che approda per la prima volta alla seconda settimana del Roland Garros (secondo ottavo major dopo Wimbledon 2017) ma lo fa al termine di un match che lo ha visto a lungo in enorme difficoltà e privo di un benché minimo piano tattico.

Eppure, avanti di un set e di un break (6-2 3-1) il tedesco sembrava aver imparato la lezione del turno precedente (salvato al quinto contro Lajovic) ed invece all’improvviso perdeva campo e spinta e si ritrovava invischiato da Dzumhur in un palleggio di variazioni e cambi di ritmo. Il bosniaco, che aveva già giocato su questo campo contro Roger Federer nel 2015 – Castellani, il suo coach dell’epoca ci disse che fu paralizzato dall’emozione – riusciva a stanare Sascha con pregevoli smorzate, e nei pressi della rete il minore degli Zverev dimostrava di aver appreso poco o nulla dal fratello Misha.

E così, inanellando quattro game di fila, Dzumhur pareggiava i conti e si portava anche a condurre nel terzo. Zverev abbozzava una reazione che gli consentiva di recuperare il break di svantaggio (3-3) ma una serie di errori lo portava per il secondo match di fila ad inseguire dietro due set a uno.

Neanche uno scontro fortuito tra Dzumhur e un povero bimbo raccattapalle con conseguente breve sospensione del gioco, consentiva a Zverev di ritrovare lucidità. Anzi, il bosniaco continuava ad ubriacarlo di palle corte tra l’esaltazione della sparuta ma rumorosa clacque bosniaca e si ritrovava avanti 4-2 nel quarto complice un drammatico smash sparato in tribuna dal numero 3 del mondo.

Qui però a Damir tremava il braccio e la troppa fretta gli costava errori e controbreak (4-4). Zverev riusciva a complicarsi nuovamente la vita concedendo a Dzumhur cinque palle per andare a servire per il match (tre consecutive sul 4-4 e due sul 5-5). Le prime quattro le salvava da campione, invocando con le braccia il sostegno dello Chatrier, ma sulla quinta un doppio fallo di metri metteva Zverev con le spalle al muro.

Era ancora Dzumhur a subire le insidie dello “sport del diavolo”, ammettendo con quattro gratuiti Sascha al tiebreak. Che ovviamente veniva dominato dal tedesco.

Partita finita? Con questo Zverev no. Due volte in vantaggio di un break nel quinto set, Sascha riusciva a farsi riprendere sul 4-4 con una caterva di errori (ben 73 in totale nel match) e dava il via al finale drammatico che lo Chatrier bravama. Tra una demivolèe miracolosa di Dzumhur e un urlaccio di Sascha, si arrivava al match point bosniaco dopo tre ore e quarantaquattro minuti: annullato con una prima vincente.

Tra mille patemi alla fine Zverev sopravviveva e chiudeva 7-5 dopo altri dieci minuti di scempi. “E’ la mia prima vittoria su questo campo, c’era un’atmosfera speciale”. Agli ottavi troverà Pouille o Kachanov. Con questi presupposti, prepariamoci ad un altro psicodramma.

(in aggiornamento)

Risultati:

[2] A. Zverev b. [26] D. Dzumhur 6-2 3-6 4-6 7-6(3) 7-5
[30] F. Verdasco b. [4] G. Dimitrov 7-6(4) 6-2 6-4
[19] K. Nishikori b. G. Simon 6-3 6-1 6-3
[13] R. Bautista Agut vs [20] N. Djokovic
[8] D. Goffin vs [32] G. Monfils
[7] D. Thiem vs M. Berrettini
[15] L. Pouille vs K. Khachanov
[10] P. Carreno Busta vs M. Cecchinato

Il tabellone completo