Fed Cup: Mertens demolisce una generosa Errani, l’Italia resta in B
FED CUP, World Group Play-off
BELGIO-ITALIA 0-3
Se ieri potevamo obiettare qualcosa sulla prestazione di Sara Errani contro Alison Van Uytvanck, oggi nulla si può dire sulla prova della nostra tennista. Troppo forte Elise Mertens, attualmente n.17 del ranking WTA e n.9 della Race 2018. La belga gioca una partita impeccabile ed annienta la nostra n.1 in due set, 6-3 6-1. Il Belgio rimane così nel World Group, mentre la nostra nazionale resta in serie B di Fed Cup. Per quello che si è visto in questa due giorni è giusto così, più forti le nostre avversarie, ancora in fase embrionale la rinascita del nostro tennis femminile. Qualcosa però di positivo si è visto, sicuramente non è tutto da buttare quanto visto in questo week-end genovese per il nostro tennis rosa. Bisognerà riprovarci l’anno prossimo con lo stesso impegno profuso quest’anno.
E. Mertens b. S. Errani 6-3 6-1 (dal nostro inviato Ruggero Canevazzi)
È molto sentito e caloroso l’applauso del pubblico di Valletta Cambiaso a Sara Errani, speranzoso che la finalista di Roma 2014 sia risorta dopo la pessima partita di ieri contro Alison Van Uytvanck. Gli spettatori sono più o meno nello stesso numero di ieri, indubbiamente la concomitante manifestazione internazionale Euroflora ha catalizzato l’attenzione dei meno aficionados, come ci ha fatto notare Mauro Iguera, AD di Cambiaso e Risso e presidente del comitato organizzatore (che si è detto molto soddisfatto della gestione dei due weekend di Davis e Fed Cup, mentre “gli unici due aspetti negativi sono stati i risultati sportivi e il bilancio economico in leggero deficit, anche se l’avevamo messo in preventivo e siamo contenti di aver dato due grandi eventi alla nostra città”). Il sole è lo stesso di ieri e non perdona, anche se aiuta qualche leggerissima folata di vento.
Sin dalle prime battute, in effetti, si vede un’Errani degna di questo nome. Colpi più profondi, buone solidità e mobilità dal fondo, anche se il lancio di palla al servizio fa sempre tremare i tifosi azzurri (se non altro, Sara al secondo tentativo riesce a servire, non come ieri quando aveva bisogno non di rado di ripetere il lancio tre volte…). Il problema è che dall’altra parte della rete c’è la n.17 del mondo, che quando lascia andare il braccio indovina dei lungo linea sia di dritto che di rovescio che fanno malissimo. L’equilibrio si rompe al quarto gioco, quando due dritti in rete e una brutta volèe consegnano il 3-1 e servizio alla ventiduenne di Leuven. A questo punto, i break da entrambe le parti si sprecano, ma ciò non va a discapito della qualità del match, tecnicamente e agonisticamente di livello. La semifinalista degli Australian Open alterna vincenti di pregio a errori non da lei, la n.1 azzurra ricorre spesso alle palle corte e tiene lo scambio molto bene. Il problema, manco a dirlo, è la seconda di servizio, alla quale l’avversaria risponde coi piedi ampiamente in campo. Il secondo doppio fallo con cui Elise malamente restituisce per la seconda volta il break di vantaggio fa ben sperare il pubblico, ma dopo arriva un pesante parziale di 8 punti a 1 che assegna il primo set alla belga (6-3).
A inizio secondo set, Mertens continua a sciorinare un gran tennis e toglie il servizio a zero alla ravennate, per poi portarsi 40-0 e allungare il parziale sul 15 punti a 1. Tutto finito? No, perché Sarita è Sarita e con orgoglio e classe trova due bellissimi vincenti di dritto e finisce per recuperare subito il break.
A quel punto, il pubblico si esalta e sale l’urlo “Italia, Italia“. Il problema è che oggi la campionessa di Hobart e Lugano non accusa neanche lontanamente i cali di concentrazione avuti ieri nel secondo set contro Jasmine Paolini. Come se non bastasse, ora ha anche archiviato i gratuiti del primo set. Non basta la volontà e qualche lampo dal fondo a Errani, ora non c’è più partita. Sarita lotta ancora indomita, anche contro l’evidenza, ma sul 5-1 riesce solo ad annullare un match-point prima di cedere a una giocatrice oggi per lei imbattibile. Molto bello e meritato l’applauso tributato da Valletta Cambiaso alla finalista del Roland Garros 2012, che ricambia il saluto. Appuntamento col World Group rinviato, a meno che non ci venga in aiuto il possibile allargamento del tabellone a 16 squadre che verrà discusso durante l’Assemblea Generale ITF ad Agosto.
All’uscita dal campo, il nostro Pierre Consigliere incontra Pablo Lozano, che preferisce parlare della programmazione di Sara: “Stiamo lavorando per la stagione sulla terra, col trittico Istanbul-Madrid-Roma, prima di Parigi. Cerchiamo di trovare una buona condizione fisica e recuperare i colpi migliori di Sara, non perdiamo la fiducia”.
CONFERENZA STAMPA SARA ERRANI
In conferenza stampa, verso le 14, si presenta solo Sara Errani, perché Tathiana Garbin è impegnata a seguire il doppio composto da Deborah Chiesa e Jasmine Paolini. Sara appare delusa ma molto più sollevata di ieri, consapevole di aver giocato decisamente meglio. “Non credo possa recriminare sul punteggio dicendo che è troppo severo, lei è stata di livello superiore, le faccio i complimenti. Io purtroppo non sono riuscita a esprimere il mio tennis. Attualmente il problema più grande non è né fisico né tecnico, ma di fiducia mentale. In questo periodo non ho la serenità necessaria e ho questioni da risolvere che esulano dal campo“. A questo è inevitabile chiederle a cosa si riferisca: “Questioni legate alla vita e alla crescita personale. Capita a chiunque e quindi anche a me, certo non è semplice parlarne qui in conferenza stampa”. La chiusura è sull’amore per la maglia azzurra: “Mi dispiace non riuscire a esprimermi al meglio, ma continuerò a onorare la maglia azzurra ogni volta che me ne sarà data l’opportunità”.
CONFERENZA STAMPA ITALIA
Poco prima delle 16, arrivano per l’ultima intervista Tathiana Garbin e la coppia Paolini/Chiesa, che hanno appena perso con molto onore 6-1 6-4 il doppio a risultato acquisito contro Mertens/Flipkens. La prima domanda è su cosa portare di positivo da questo 4-0: “Spunti positivi li vedo belli chiari. L’obiettivo quest’anno era non retrocedere, contro la Spagna le ragazze hanno fatto un’impresa, sono orgogliosa di condurre questo gruppo, davvero coeso. Il doppio con Deborah e Jasmine è nato oggi, mai avevano giocato insieme e hanno fatto match pari contro un doppio collaudatissimo e di grande livello. Sul doppio, voglio aggiungere che guardando sempre al singolo si finisce per trascurare la classifica di doppio, bene che la WTA permetta di giocare il doppio con la classifica di singolo. Un altro aspetto molto positivo è Jasmine che ieri ha fatto un secondo set straordinario contro Mertens che è molto più avanti di lei nel ranking (Paolini è n. 145 WTA, la n.1 belga 17, nda)”.
Sulla possibilità che ad Agosto venga allargato il World Group a 16 squadre: “Infatti, oggi abbiamo perso ma noi cadiamo sempre in piedi… (ride). A mio parere è giusto aprire questo draw perché non ha senso che una squadra come la Spagna, con Suarez Navarro e Muguruza, lotti per non retrocedere. È inverosimile, diverse nazioni meritano di essere in Serie A. Sarebbe una grande notizia per noi, ci aiuterebbe tantissimo per fare esperienze importanti, come ha fatto Jasmine che da un anno sta facendo una programmazione molto audace, magari lasciando da parte la classifica ma guardando più al lungo termine. Deborah sta facendo la stessa cosa. Il nostro tennis femminile deve giocare questo tipo di partite, spero che un giorno in Italia torni un torneo WTA che permetta alle nostre ragazze di sfruttare qualche wild card in più per giocare ad alti livelli”.
Sull’eventualità di schierare Chiesa in caso di 2-1 (se avesse vinto Errani con Mertens): “È possibile, anche perché le mie scelte dipendono anche da chi ci troviamo di fronte. Abbiamo giocatrici di tipologia molto diversa che possono far giocar male avversarie diverse”. Alla domanda su chi può arrivare a rinfoltire la nuova pattuglia azzurra, Tax si mostra molto ottimista, ma non cita nessuna giocatrice: “Ci sono molte ragazze giovani che stanno emergendo, c’è molto lavoro dietro, il mio impegno e quello dei tecnici federali è rendere questo gruppo il più coeso possibile. È necessario fare una sorta di squadra facendo seguire le ragazze da una sorta di staff anche nei tornei. Vedo un futuro roseo, bisogna crederci e lavorare tantissimo”. La passione e la competenza di Garbin sono preziosissime, ma definire roseo il futuro del tennis femminile azzurro è quantomeno ardito…
Rivolgendosi a Paolini e Chiesa, viene loro chiesto se stasera andranno a visitare Genova. Chiesa: “Io riparto domani quindi certamente col mio coach ci concederemo un giro, perché finora siamo state sempre in hotel ed è ora di un po’ di svago”. Paolini chiude la conferenza stampa strappando un sorriso a tutti: “Io sto a due ore da casa, mi sa proprio che stasera rientro…”.