Djokovic, vittoria che dice poco. A Montecarlo per ritrovarsi

Cinquantasei minuti di gioco, un solo game perso: soprattutto, la prima vittoria in un Masters 1000 della stagione, dopo le sconfitte all’esordio di Indian Wells (Daniel) e Miami (Paire). Ma il 6-0 6-1 con cui Djokovic pialla il connazionale Dusan Lajovic non è in realtà foriero di notizie completamente rassicuranti. Si rivedono lampi del vero Nole, specie quando legge la risposta e costringe l’avversario sulla difensiva con il primo colpo. Ma persistono alcuni limiti palesati nel primo frammento di stagione, quelle insicurezze che ormai lo accompagnano da mesi, acutizzate dall’intervento al gomito di inizio anno.

BENE MA NON BENISSIMO – Il punteggio si delinea severissimo, Djokovic ha meriti che sussistono fino a un certo punto. Lajovic ha un gioco troppo leggero, poco incisivo e inadatto a far male il più blasonato compatriota, anche se non al meglio della condizione. Nole manca della brillantezza atletica che lo ha reso grandissimo, non si muove come ai bei tempi dei recuperi in spaccata, ma quando è in controllo si diverte senza sudare, sballottando Lajovic in ogni angolo con entrambi i colpi. Tutto sotto gli occhi di Jose Perlas, ex coach di Fognini oggi all’angolo di Dusan. Nel box di Djokovic si rivede invece il maestro di sempre Marian Vajda, richiamato in fretta dopo il naufragio della partnership con Agassi e Stepanek, come in una sorta di ritorno alle origini. Il primo gioco di Lajovic arriva in apertura di secondo set, accolto da un compassionevole boato del pubblico, ancora ben lungi dal riempire gli spalti del Campo Ranieri III; rimarrà l’unico. Lajovic non ha soluzione alcuna né in difesa né in fase propositiva, e la fiducia di Djokovic si fa via via più solida: le due palle break sprecate nell’ultimo game sono pura statistica.

NATURAL BORNA KILLER – Finisce in meno di un’ora. Djokovic, testa di serie numero 9 e vincitore qui nel 2013 e 2015, è il miglior classificato del tabellone a cominciare il torneo dal primo turno. I primi otto usufruiscono infatti del bye. Al secondo turno lo attende un test ben più significativo: troverà infatti Borna Coric, in ottime condizioni già da inizio anno, che oggi ha superato senza problemi Julien Benneteau, alla passerella conclusiva della carriera. Il francese vinse qui il primo match in un Masters 1000 della propria vita agonistica, che lo ha visto trionfare nel doppio al Roland Garros 2014: “È la mia ultima stagione, mi piacerebbe vincere almeno uno o due match a Parigi” dirà in conferenza, con il sorriso malinconico di chi sicuramente ricorda le dieci finali raggiunte nel circuito, senza mai sollevare un trofeo. Coric, già semifinalista a Indian Wells dove arrivò a un passo dal battere Roger Federer, sarà tutt’altro che netto sfavorito contro un Djokovic sì in ripresa, ma ancora da ritrovare.

GUARDA CHI SI RIVEDE – Successo in rimonta per Kei Nishikori contro Tomas Berdych, in un match velato di malinconia. Solo un paio di anni fa infatti non ci si sarebbe stupiti di vedere questa sfida in un quarto o addirittura in una semifinale Slam e trovarli invece uno contro l’altro in un match di primo turno fa uno strano effetto. Nishikori, a dire il vero, inizia malissimo il match, sbagliando tanto e subendo l’iniziativa del ceco. Per una buona quarantina di minuti il giapponese appare solo un lontano parente del giocatore che nel 2014 fece vedere i sorci verdi a Nadal nella finale di Madrid, prima di ritirarsi per l’ennesimo infortunio: quest’anno Kei era ripartito addirittura dai Challenger per riprendere condizione dopo uno stop fisico, andando a vincere a Dallas. Anche oggi l’intervento del fisioterapista per un trattamento al polso aveva destato un po’ di preoccupazione, ma incredibilmente proprio da quel momento tutto è cambiato. Nishikori ha infatti preso le redini della partita a metà secondo set e non le ha più lasciate fino al termine del parziale decisivo, chiuso con un perentorio 6-1 anche grazie alla complicità di un Berdych decisamente spento e svogliato. “Il polso sta meglio, ma non è ancora al 100%. Fortunatamente domani ho un giorno di riposo, ma anche se dovessi giocare di nuovo potrei dirmi pronto. Vedremo come andrà nei prossimi giorni”.

(in aggiornamento)

Risultati:

[9] N. Djokovic b. [Q] D. Lajovic 6-0 6-1
B. Coric b. J. Benneteau 6-2 6-3
A. Rublev b. R. Haase 7-6(7) 2-6 7-5
[15] A. Ramos-Vinolas b. J. Donaldson 6-3 6-3
[11] R. Bautista Agut b. P. Gojowczyk 6-4 6-3
K. Nishikori b. [12] T. Berdych 4-6 6-2 6-1
[14] M. Raonic b. [WC] L. Catarina 3-6 6-2 6-3
D. Shapovalov vs [Q] S. Tsitsipas
P. Lorenzi vs [Q] P.H. Herbert
G. Muller vs [LL] F. Mayer
A. Bedene vs [LL] M. Basic

Il tabellone completo