Spunti tecnici: il rovescio a una mano in volo di Jenny Nolan

La storia del tennis femminile vive, e diventa leggendaria, attraverso le grandi rivalità. Da Martina Navratilova e Chris Evert, passando per Steffi Graf e Monica Seles, fino ad arrivare alle grandi belghe Kim Clijsters e Justine Henin, più Martina Hingis, opposte allo strapotere delle sorelle Williams. A pieno diritto in questa carrellata di confronti da pelle d’oca, si può certamente inserire il rapporto di amicizia-rivalità che da sempre ha legato due giocatrici che hanno contribuito alla diffusione del nostro sport, soprattutto mediaticamente, come e più delle campionesse sopra citate.
Jenny Nolan, che ha iniziato la carriera all’ombra dei grandissimi successi della compagna di squadra Reika Ross (soprannominata “Madama Butterfly” per l’eleganza e la leggerezza dei gesti che la facevano somigliare a una farfalla, altro che Sharapova e Bouchard, ci fosse stato Instagram ai suoi tempi…), è assurta agli onori delle cronache quando finalmente ha realizzato il suo sogno, giocarci contro, e contro ogni pronostico, battendola per due set a uno.



Vediamo qui sopra due immagini di Reika in azione, possiamo apprezzare appunto la leggiadria dell’elevazione, in alto ammiriamo uno schiaffo al volo, sotto uno smash in avanzamento. Da notare i caratteristici effetti ottici simili a piccole esplosioni luminose che la potenza dei colpi di Madama Butterfly produce all’impatto con la palla. Straordinaria. Ma come ha fatto una come Jenny Nolan, che fino a poco prima dell’exploit che ne ha definito la storia sportiva, altro non era che una onesta mestierante della racchetta, a batterla? Vediamo – sono documenti esclusivi di Ubitennis – qualche video dei punti più significativi del match.

Come vediamo qui sopra, Nolan è costantemente sotto pressione, aggredita dal gran tennis di attacco e anticipo di Ross. Ma alla fine, avviene qualcosa di eccezionale: presa in contropiede, Jenny, come Roger Federer con Kokkinakis qui a Miami pochi giorni fa, di puro istinto impatta la palla dietro la schiena, un colpo di difficoltà assurda. Lo fallisce, mettendola in rete, ma è un segnale che Reika comprende molto bene, ed è lì che la sua granitica sicurezza inizia a essere scalfita.

Come vediamo qui sopra, infatti, il match prosegue a ritmo serrato, ma Jenny ora sa che esiste la possibilità di farcela (come sentiamo dalla sua stessa voce). E inizia lo show di atletismo e tecnica, ben esemplificato dallo straordinario recupero vincente in tuffo che conclude il punto. Nolan ora c’è, e Ross se ne rende bene conto, vacillando sempre di più nella sua fiducia in se stessa. Fino alla fine, che vediamo qui sotto.

Come detto, il rovescio a una mano, in salto, vincente netto, è un “numero” che fa impallidire le prodezze di Roger, Stan, e del giovane Shapovalov, soprattutto se consideriamo l’importanza del momento. Vale la pena di analizzarlo nei dettagli.



Qui sopra, dall’alto, l’ottima ricerca della palla, con caricamento e spinta del piede sinistro, necessaria dovendo andare verso la palla partendo da quasi girata verso il fondo del campo. Sotto, l’impeccabile ritmo nella sospensione dinamica che proietta la giocatrice verso l’alto e allo stesso tempo ne facilita la torsione del busto. Che footwork, ragazzi.



Qui sopra, in alto la magnifica concentrazione di Jenny sulla palla, basta vedere gli occhi, che non la perdono di vista nemmeno un attimo. Sotto, è iniziata, sempre mentre la giocatrice è in piena elevaziine, la rotazione busto-spalle. L’impugnatura è una eastern al limite della continental, ottima per mascherare lo slice, ma per colpire di potenza un rovescio coperto con quell’assetto braccio-racchetta ci vuole un polso d’acciaio, davvero roba da Wawrinka in gran spolvero.


Bum! Ecco l’incredibile precisione dell’impatto, tutto il peso di Jenny, più l’energia dell’azione di gambe e busto, va sulla palla, colpita in pieno sweet-spot, con tanta potenza da deformare in modo vistoso il piatto-corde. Il vincente lungolinea imprendibile è partito verso l’incrocio, per Reika nulla da fare, il match è finito. È pazzesco solo scriverlo, ma l’invincibile Madama Butterfly, colei che nessuna aveva nemmeno mai messo in difficoltà, ha perso. Ovviamente, sono “Head-To-Head” che pesano, e peseranno, anche nella valutazione storica delle carriere di queste due fuoriclasse.

Chissà se avremo mai la possibilità di rivedere momenti di intensità agonistica e qualità tecnica simili, in futuro. Quanto ci mancano, e quanto servirebbero alla WTA attuale, delle grandi partite tra leggende come Jenny Nolan e Reika Ross. Nel frattempo, non mi rimane che augurare a tutti buona Pasqua, e naturalmente, Buon primo di aprile.

Spunti tecnici: il rovescio a una mano in volo di Jenny Nolan

La storia del tennis femminile vive, e diventa leggendaria, attraverso le grandi rivalità. Da Martina Navratilova e Chris Evert, passando per Steffi Graf e Monica Seles, fino ad arrivare alle grandi belghe Kim Clijsters e Justine Henin, più Martina Hingis, opposte allo strapotere delle sorelle Williams. A pieno diritto in questa carrellata di confronti da pelle d’oca, si può certamente inserire il rapporto di amicizia-rivalità che da sempre ha legato due giocatrici che hanno contribuito alla diffusione del nostro sport, soprattutto mediaticamente, come e più delle campionesse sopra citate.
Jenny Nolan, che ha iniziato la carriera all’ombra dei grandissimi successi della compagna di squadra Reika Ross (soprannominata “Madama Butterfly” per l’eleganza e la leggerezza dei gesti che la facevano somigliare a una farfalla, altro che Sharapova e Bouchard, ci fosse stato Instagram ai suoi tempi…), è assurta agli onori delle cronache quando finalmente ha realizzato il suo sogno, giocarci contro, e contro ogni pronostico, battendola per due set a uno.



Vediamo qui sopra due immagini di Reika in azione, possiamo apprezzare appunto la leggiadria dell’elevazione, in alto ammiriamo uno schiaffo al volo, sotto uno smash in avanzamento. Da notare i caratteristici effetti ottici simili a piccole esplosioni luminose che la potenza dei colpi di Madama Butterfly produce all’impatto con la palla. Straordinaria. Ma come ha fatto una come Jenny Nolan, che fino a poco prima dell’exploit che ne ha definito la storia sportiva, altro non era che una onesta mestierante della racchetta, a batterla? Vediamo – sono documenti esclusivi di Ubitennis – qualche video dei punti più significativi del match.

Come vediamo qui sopra, Nolan è costantemente sotto pressione, aggredita dal gran tennis di attacco e anticipo di Ross. Ma alla fine, avviene qualcosa di eccezionale: presa in contropiede, Jenny, come Roger Federer con Kokkinakis qui a Miami pochi giorni fa, di puro istinto impatta la palla dietro la schiena, un colpo di difficoltà assurda. Lo fallisce, mettendola in rete, ma è un segnale che Reika comprende molto bene, ed è lì che la sua granitica sicurezza inizia a essere scalfita.

Come vediamo qui sopra, infatti, il match prosegue a ritmo serrato, ma Jenny ora sa che esiste la possibilità di farcela (come sentiamo dalla sua stessa voce). E inizia lo show di atletismo e tecnica, ben esemplificato dallo straordinario recupero vincente in tuffo che conclude il punto. Nolan ora c’è, e Ross se ne rende bene conto, vacillando sempre di più nella sua fiducia in se stessa. Fino alla fine, che vediamo qui sotto.

Come detto, il rovescio a una mano, in salto, vincente netto, è un “numero” che fa impallidire le prodezze di Roger, Stan, e del giovane Shapovalov, soprattutto se consideriamo l’importanza del momento. Vale la pena di analizzarlo nei dettagli.



Qui sopra, dall’alto, l’ottima ricerca della palla, con caricamento e spinta del piede sinistro, necessaria dovendo andare verso la palla partendo da quasi girata verso il fondo del campo. Sotto, l’impeccabile ritmo nella sospensione dinamica che proietta la giocatrice verso l’alto e allo stesso tempo ne facilita la torsione del busto. Che footwork, ragazzi.



Qui sopra, in alto la magnifica concentrazione di Jenny sulla palla, basta vedere gli occhi, che non la perdono di vista nemmeno un attimo. Sotto, è iniziata, sempre mentre la giocatrice è in piena elevaziine, la rotazione busto-spalle. L’impugnatura è una eastern al limite della continental, ottima per mascherare lo slice, ma per colpire di potenza un rovescio coperto con quell’assetto braccio-racchetta ci vuole un polso d’acciaio, davvero roba da Wawrinka in gran spolvero.


Bum! Ecco l’incredibile precisione dell’impatto, tutto il peso di Jenny, più l’energia dell’azione di gambe e busto, va sulla palla, colpita in pieno sweet-spot, con tanta potenza da deformare in modo vistoso il piatto-corde. Il vincente lungolinea imprendibile è partito verso l’incrocio, per Reika nulla da fare, il match è finito. È pazzesco solo scriverlo, ma l’invincibile Madama Butterfly, colei che nessuna aveva nemmeno mai messo in difficoltà, ha perso. Ovviamente, sono “Head-To-Head” che pesano, e peseranno, anche nella valutazione storica delle carriere di queste due fuoriclasse.

Chissà se avremo mai la possibilità di rivedere momenti di intensità agonistica e qualità tecnica simili, in futuro. Quanto ci mancano, e quanto servirebbero alla WTA attuale, delle grandi partite tra leggende come Jenny Nolan e Reika Ross. Nel frattempo, non mi rimane che augurare a tutti buona Pasqua, e naturalmente, Buon primo di aprile.