ATP Marsiglia: passa Berdych ma Travaglia incanta il pubblico. Il polso tradisce Simon, Wawrinka si ritira

Travaglia incanta Marsiglia ma vince Berdych – “Stefano! Stefano!” si sente urlare dalle tribune del Palais des Sport di Marsiglia. Tanti gli spettatori che incitano il bravo Travaglia che, oggi, disputa un match davvero esaltante contro l’ex n. 4 del mondo Tomas Berdych. Nonostante una prestazione ottima e un primo set esaltante, l’azzurro alla fine soccombe all’esperienza di Tomas Berdych che, dopo 2 ore e 13 minuti, accede ai quarti di finale per 5-7 7-6(4) 6-3.

Servizi bombardieri e un dritto devastante permettono a Travaglia di sorprendere Tomas strappandogli il primo set per 7-5. Estremamente aggressivo, il marchigiano gioca a tutto braccio scaraventando servizi fulminanti. Il ceco all’inizio non convince; poco propositivo e alquanto falloso, sembra più che altro subire l’offensiva dell’azzurro e solo a sprazzi fa valere il suo tennis potente. Ad ogni ace dell’azzurro – ne ha messo a segno in tutto 18 – il pubblico si infiamma. Sul 6-5 Stefano si guadagna tre setpoint. Sfumano tutti. Ora è Berdych ad avere due palle break ma neanche lui riesce a convertirle. Per il n. 129 del mondo ci sono altre due palle per il set e, alla fine, la 5° è quella buona. Un magnifico primo parziale del tennista di Ascoli Piceno che, con autorità, calma e un tennis da manuale, stordisce il finalista di Wimbledon 2010 .

Nel secondo set Berdych si scuote e comincia ad alzare l’asticella; prende rapidamente il largo nello score salendo 4-2 e poi 5-3. Ma Travaglia è nuovamente bravissimo a cambiare l’inerzia del parziale; facendo ancora appello ad un dritto fulminante e al servizio, non solo recupera il distacco ma trascina il ceco al tie-break. Questa volta  però è Tomas ad imporsi e fa suo il secondo set per 7 punti a 4.

Tutto da rifare. Berdych sembra prendere nuovamente le distanze nella terza frazione strappando il servizio all’avversario sull’1-1 per poi salire 3-1. Travaglia fa un passo in avanti, continuando a produrre in campo un ottimo tennis fatto di passanti e scambi al fulmicotone. Ma Tomas si assicura un comodo vantaggio allungando ancora il passo sul 4-2. Incoraggiato dal pubblico, Stefano riesce ad avvicinarsi ancora e, con l’ennesimo rovescio millimetrico e fulmineo, si avvicina ulteriormente al ceco sul 3-4. ma si ferma qui. Berdych stavolta non perdona e, nonostante il tennis coraggioso e propositivo di Travaglia, è lui ad essere più concreto negli ultimi momenti chiave del match. Si assicura così l’accesso ai quarti del torneo provenzale dove incontrerà Damir Dzumhur, vittorioso al terzo set sul nostro Thomas Fabbiano.

Ho messo in campo il mio gioco, ho cercato di fare come sempre, di mettere in campo un tennis aggressivo e, appena possibile di andare a rete. Sono comunque molto contento del mio torneo. Certo, c’è un po’ di rammarico, è normale, ma credo di aver giocato davvero ad un buon livello. ho cercato di non pensare troppo a chi avevo di fronte perché poi altrimenti c’è il rischio che ci sia un po’ troppa soggezione per l’avversario; ho pensato solo a quello che dovevo fare e al mio gioco“, ci ha detto Stefano travaglia dopo l’incontro. “Devo giocare così, perché altrimenti, a questi livelli, se non si è aggressivi e se non spinge subito, l’altro prende il sopravvento. Ma resta un’esperienza positiva e mi servirà per i prossimi match di livello ATP, e comunque stasera penso di aver espresso un livello alto. Dopo aver vinto il secondo set, Berdych è apparso più solido, nel prosieguo della partita ha giocato meglio e ha gestito meglio le palle un po’ basse con cui rispondevo al suo servizio. Lui ha sicuramente alzato un po’ l’asticella ma comunque sono rimasto solido anche alla fine”. È vero, prestazione esaltante di Stefano che non si ferma e già da sabato dovrebbe essere di nuovo in campo a Dubai.

DOLORE AL POLSO PER SIMON – L’Open 13 perde un dei giocatori più amati qui a Marsiglia. Gilles Simon, campione del torneo provenzale nel 2007 e nel 2015, nulla ha potuto contro la costanza di Filip Krajinovic. Sembra proprio che la Francia porti bene al tennista serbo poiché, dopo la bella prestazione di Parigi-Bercy l’anno scorso, in cui ha disputato la finale contro Jack Sock che gli ha consentito di raggiungere il suo best ranking alla 33a posizione ATP, Filip in Francia sta mettendo in campo un tennis solido e costante. Dopo aver dominato alla distanza Joao Sousa nell’incontro di primo turno, oggi non ha nessun problema a liquidare l’ex n. 6 del mondo. Severo lo score, un doppio per 6-3 per il serbo che ora se la vedrà con un altro beniamino del pubblico, Lucas Pouille.

È da domenica che sento dolore al polso sinistro” ci ha detto Gillou in conferenza stampa, “e infatti facevo fatica a colpire di rovescio. Inoltre, mi sentivo lento sulle gambe. Con il mio gioco, ho davvero bisgno di stare al meglio. Ma in generale, se non si è al 100% non si può fare un granché. È frustrante perché sono settimane che tento di ritrovare il benessere fisico“. E l’incontro di Davis contro l’Italia?Per ora non ci penso affatto” dichiara Gilles. “Non faccio programmi e voglio prima ritrovare un benessere fisico. Vedremo. Siamo in tanti in Francia. I giocatori italiani? Fabio è simpaticissimo, lo apprezzo molto, così come apprezzo molto Seppi, anche se ha una personalità diversa da quella di Fognini“.

MAHUT, PRIMO QUARTO DOPO UN ANNO E MEZZO – Ebbene sì, la vittoria in doppio a Rotterdam con Herbert gli ha ridato grande fiducia anche in singolare. Mahut viene a capo di un match complicato con Gilles Muller, tennista d’attacco e aggressivo proprio come il francese. Dopo un primo parziale perso 6-3, Mahut mette da parte la tensione, libera il braccio e mette in campo un tennis deciso e  insidioso per poi andarsi a prendere la partita vincendo 6-2 6-4 il secondo e terzo set.  Soddisfatto, il transalpino conferma in conferenza stampa quanto sia stata benefica per lui la vittoria in doppio in Olanda: “Giocare con grande frequenza e la vittoria in doppio a Rotterdam mi ha dato molta fiducia. Poi, io sono un giocatore che ha bisogno di giocare tanto e adesso sento che ho trovato un buon ritmo”.

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