Federer, un’azienda da 60 milioni (Gazzetta)

Come disse David Foster Wallace in un suo celebre saggio, Roger Federer è un’esperienza religiosa. Ancor di più adesso che sembra aver fermato il tempo, aggiornando a ogni torneo il concetto di immortalità sportiva… [SEGUE]. […] in vent’anni di carriera è stato abilissimo a crearsi, fuori dal campo, una rete di relazioni che hanno fatto del suo nome e del suo talento una delle aziende individuali più redditizie della storia dello sport.

MARCHIO DI SUCCESSO – Non a caso, secondo uno studio del 2016 della London Marketing School, Federer è l’atleta più vendibile commercialmente nel mondo e Forbes, l’anno successivo, l’ha inserito al primo posto nel valore di brand tra gli sportivi con 30 milioni di euro, davanti a LeBron James. Sempre secondo la rivista economica americana, nel 2017 Roger è stato il quarto sportivo più pagato, per un totale di 60 milioni di euro, dietro Cristiano Ronaldo (83), LeBron James (77) e Lionel Messi (71). Il core business è ovviamente connesso alle sponsorizzazioni (sono 11 i marchi legati allo svizzero, Barilla ultimo ingresso) con introiti attorno ai 45 milioni di euro; si aggiungono poi i premi, che per l’intero anno sono stati di 10.500.000 euro grazie ai sette tornei vinti; e infine ci sono gli ingaggi per i tornei 250 e 500 e le esibizioni (per averlo, bisogna pagare dal milione ai due milioni di euro per singolo evento). A proposito di montepremi, gli ultimi dodici mesi gli hanno consentito di ottenere un traguardo storico: diventare il più ricco di sempre solo con i proventi dei tornei, 90.000.000 di euro, superando Tiger Woods. In generale, si calcola che Federer in vent’anni abbia generato guadagni complessivi per 525.000.000 di euro, un record tra gli sportivi.

VIVA LE DONNE – Il segreto del suo impero commerciale, chiamiamolo così, risiede in un team unito e affiatatissimo, in cui la posizione chiave è nelle mani e nell’intelligenza della moglie Mirka Vavrinec, sposata nel 2009 dopo nove anni di fidanzamento e madre dei loro quattro figli (due gemelle e due gemelli). È lei che gestisce l’agenda degli impegni del marito, organizza le trasferte e soprattutto si occupa della quotidianità familiare, un ruolo che Roger non ha mai smesso di esaltare, anche dopo il 20 trionfo Slam di domenica in Australia: “Senza Mirka, non sarei mai diventato quello che sono. Se domani mattina si svegliasse e mi dicesse “adesso basta, hai vinto abbastanza titoli e abbastanza Slam”, io smetterei di giocare all’istante. E sono anni che la penso così”. Nell’entourage del Più Grande di sempre anche mamma Lynette sta ai vertici: è suggeritrice molto ascoltata e una delle anime della Roger Federer Foundation, che si occupa della scolarizzazione dell’infanzia disagiata in Svizzera ma soprattutto in Africa. I rapporti con gli sponsor sono invece affidati allo storico manager Tony Godsick… [SEGUE].

FILANTROPO – Ma la grandezza di Federer risiede anche nella volontà di restituire un po’ della fortuna che è stato capace di costruirsi a chi ne ha più bisogno. La Fondazione, nata nel 2003 e attiva in Zambia, Malawi, Botswana, Zimbabwe, Namibia e Sud Africa (il paese d’origine della madre) ha raccolto in 15 anni oltre 30 milioni di euro e 24 milioni sono stati destinati a iniziative caritatevoli che hanno raggiunto fin qui 309.000 bambini, con l’obiettivo del milione entro quest’anno. Nel 2017, con le esibizioni benefiche di Zurigo e Seattle, Roger ha incamerato oltre tre milioni e il 5 marzo prossimo ne organizza un’altra a San Jose con la presenza di un altro grande filantropo, Bill Gates, che giocherà in doppio proprio contro il Maestro. Incontri di cuore.

Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport