ATP Next Gen Finals: si parte, l’imbarazzo che spegne ogni entusiasmo [VIDEO]
dal nostro inviato a Milano
L’ATP lavorava al progetto di un Masters Under-21 da quasi tre anni e proprio ora che il progetto sta per diventare realtà, arriva la scivolata più imprevedibile e per certi versi comica che si potesse immaginare: la gestione della cerimonia del sorteggio, uno degli appuntamenti solitamente più anonimi che compongono un torneo di tennis. Eppure, nella conferenza stampa della vigilia nel lussuoso Hotel Duca di Milano, la faccia del presidente Chris Kermode era quella di un uomo che non aveva passato una bella giornata, fiero di presentare al mondo un nuovo, innovativo evento che dovrebbe cambiare il futuro del nostro sport.
La mente di tutti i presenti in sala era ancora alle fotomodelle provocanti o meno, che domenica hanno accompagnato i giocatori nei rispettivi gironi. Così Kermode si è affrettato a scusarsi a nome dell’ATP che ingenuamente aveva pensato che fosse una grande idea associare Milano alla moda, certamente l’elemento che la rende più famosa al mondo, persino in note soap opera d’oltreoceano. L’ATP ha ribadito che sebbene l’idea fosse ottima, l’esecuzione è stata poi disastrosa, giurando quindi di non ripetere più un simile errore. Tuttavia resta incomprensibile anche solo l’idea di puntare sulla sensualità femminile in un periodo in cui il mondo rigetta ogni forma di sessismo, dove persino le fondamenta di Hollywood stanno crollando proprio per questo motivo. Tra l’altro questo è un evento che si rivolge ad un pubblico di giovani e giovanissimi, perché lo scopo di questo torneo è creare gli appassionati di tennis del futuro, quelli che ormai vivono a pane e social network. Non per niente un colosso come Amazon Prime Video ha acquisito i diritti streaming mondiali del torneo.
Così gli otto ragazzi appena maggiorenni che saranno protagonisti nel Masters Under 21 si sono ritrovati in queste ore in una situazione probabilmente più grande di loro. Quando è arrivata la scontata domanda della stampa “ma voi come avete vissuto ieri questa vicenda?”, Kermode ha bloccato il microfono prendendosi ogni responsabilità come ATP, liberando così i giocatori dall’imbarazzo assoluto di dover rispondere. In fondo loro non potevano sapere cosa sarebbe accaduto e a giudicare dalla timidezza con cui hanno risposto anche solo a domande tennistiche, sarebbe stato sicuramente molto difficile per loro prendere posizione sull’accaduto.
Già, perché spesso ci si dimentica che questi ragazzi che hanno il peso sulle spalle di far intravedere già oggi il futuro del nostro sport, non sono ancora abituati a un tale livello di attenzione mediatica: così Chung fa persino fatica ad avvicinare la bocca al microfono, Shapovalov ridacchia tra una frase e l’altra con gli altri, Khachanov fa il bel tenebroso che però non parla. Insomma, anche oggi avrebbero fatto volentieri a meno della luce accecante dei riflettori. Il più spigliato in quanto a risposte è stato il nostro Gianluigi Quinzi, che nemmeno si aspettava di essere qui e che ha spiegato con grande onestà come vincere da juniores non abbia niente a che vedere col vincere da professionista. Quando poi è stato chiesto ai ragazzi quale Slam avrebbero voluto vincere per primo, ha messo sul piatto la miglior risposta della serata: “Wimbledon, ma quello vero!”.
Catturati ancora dalle telecamere per qualche intervista TV, i giocatori sono infine tornati nelle loro camere d’albergo; da martedì si fa sul serio e dovranno dimostrare di valere davvero tutta questa attenzione giocando davanti ad un pubblico esigente come quello milanese. Intanto l’ATP si mangia le mani per quanto avvenuto nella serata del sorteggio: Milano sarà anche famosa per la moda, ma associare il torneo al risotto o alla cotoletta avrebbe fatto certamente molti meno danni.
I profili degli otto partecipanti: