Libia: Leon stringe i tempi per un governo di unità nazionale

Dialoghi in corso tra il mediatore Onu Bernardino Leon e i governi di Tobruk. L’obiettivo è arrivare alla costituzione di un unico esecutivo che permetta di contrastare lo Stato Islamico. Ma la decisione del presidente al Thani e del generale Haftar di riprendersi la capitale libica potrebbe compromettere ogni sforzo diplomatico.

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Il tempo stringe. Mentre il presidente al Thani il generale Haftar sta mettendo i bastoni tra le ruote per una soluzione che porti ad un governo di unità nazionale. Per questi motivi, lunedì 23 marzo il mediatore Onu Bernardino Leon è volato in Libia per incontrare i governi di Tobruk e Tripoli. Nel corso della due giorni di colloqui è emersa la possibile soluzione all’instabilità del Paese nordafricano: “La costituzione di un governo unico è possibile entro la fine di questa settimana”, ha annunciato alla stampa il rappresentante delle Nazioni Unite. Una condizione che ha permesso allo Stato Islamico di occupare Derna e Sirte.

Il tanto sospirato accordo potrebbe prevedere in primis l’istituzione di una Camera dei Rappresentanti che sia un organo legislativo di tutti i libici. In secundis, la costituzione di un Consiglio di Presidenza, composto da un Presidente e dai due Vicepresidenti dei due esecutivi in carica, e di un Consiglio di Stato che raccolga la maggioranza dei deputati presenti nei due parlamenti.

L’accelerazione impressa da Leon alla sua azione diplomatica è dovuta al rischio che il presidente al Thani e il generale Haftar vogliano fare saltare il tavolo. L’annuncio del governo di Tobruk di volersi riprendere Tripoli manu militari, fatto venerdì 20 marzo, e già in corso, ha scatenato dure reazioni da parte di molti organi internazionali. E, a complicare il quadro, c’è pure l”offensiva delle milizie di Misurata ai jihadisti asserragliati a Sirte, le stesse truppe osteggiate dallo storico nemico Haftar e dall’Egitto.
Giacomo Pratali

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