US Open: gioia Travaglia, out Fognini. Schiavone allunga il flop Italdonne
[Q] S. Travaglia b. [22] F. Fognini 6-4 7-6(8) 3-6 6-0 (da New York, il nostro inviato Ferruccio Roberti)
Molto bravo Travaglia, con un tennis solido, ottimi fondamentali nel dritto e servizio e un rendimento generale già adesso più che degno dei primi 100 del mondo; molto male Fognini, che non può permettersi di perdere – in un torneo dello Slam- un quarto set senza lottare, dopo aver mostrato il peggio del suo repertorio in precedenza in quanto a monologhi coloriti e polemiche arbitrali. Questi i due verdetti di un emozionante scontro generazionale italiano, che in certi momenti dell’incontro ha anche offerto un bel tennis. Sotto il primo sole veramente caldo di questa edizione 2017 degli US Open, sul campo numero 11 di Flushing Meadows, scenario dell’unico derby italiano di primo turno, si affrontavano due tennisti separati all’anagrafe da 4 anni e mezzo (30 anni compiuti a maggio Fognimi, mentre Travaglia ne farà 26 a dicembre) d’età, ma, soprattutto da un’esperienza nel tennis professionistico imparagonabile. Quella che per Fabio rappresentava l’esordio nella sua decima partecipazione al Major newyorkese, la 76°partita in un torneo del Grande Slam e la 527°partita nel circuito maggiore, era per Stefano la seconda partita in un torneo di questo livello e la terza a livello ATP. Una leggera brezza di vento rende quasi sopportabile la temperatura, ma non sono certo queste le condizioni ideali per giocare a tennis. Il pubblico riempie già dai primi minuti l’alta tribuna laterale del campo 11 e, sin dai primi scambi, si intuisce che, sia quello straniero che quello italiano (si sentono tante voci di connazionali apprezzare ed incitare) sosterrà in grandissima parte il tennista più celebre ed estroso dei due in campo.
Non basta però al ligure per entrare in partita in maniera accettabile: senza nulla togliere a Travaglia, autore invece di un inizio solido, vi è molto demerito di Fabio se in appena 40 minuti il punteggio vede Stefano avanti sul 6-4 2-0. Basti vedere le statistiche al servizio in quel momento, riportanti numeri tremendi per Fognini. 1 ace e 4 doppi falli, appena il 21% di punti vinti con la seconda. Fabio inizia a questo punto con il primo lancio di racchetta, seguito nei minuti successivi dalle prime imprecazioni e le prime polemiche col giudice di sedia, a scuotersi e recupera il break di svantaggio nel secondo parziale. Travaglia, 144 del mondo nell’ ultima classifica, fa qualcosa in più del suo avversario, inizia a mostrare di meritare, al di là dei demeriti altrui, il vantaggio nel punteggio. Dopo 65 minuti di gioco, Travaglia ha la prima occasione per portarsi avanti di due set: nel decimo gioco, con Fognini al servizio, sul 30-30 il ligure manda in rete un dritto, ma con un servizio vincente scampa il pericolo. Nel dodicesimo gioco Fabio grida un forte “why?” alla giudice di linea rea di aver sbagliato una decisione poi corretta dal giudice di sedia, ma si arriva senza altri sussulti al tie-break, molto teso ed emozionante, con diversi punti giocati da entrambi con coraggio e bravura. Fabio si porta avanti sul 4-2, Stefano lo rimonta, ma, sul 5-5, il nastro spinge lungo il dritto di travaglia. Sul primo set point a suo favore, Fognini affossa il rovescio in rete, ne ha poi un secondo sul 7-6 ma in questo frangente è Travaglia bravissimo ad annullarlo con un bellissimo e coraggioso rovescio lungolinea all’incrocio delle linee. Anche un terzo set point svanisce per Fabio, a causa so errore di dritto: arriva cosi il turno di Travaglia, sul 9-8, del primo set point nel gioco decisivo. Subito si rivela quello buono: Fabio si apre bene il campo, ma sul passante di rovescio del marchigiano, affossa in rete la stop volley incrociata di dritto. Dopo nemmeno un ora e mezzo di partita Travaglia è meritatamente avanti 2 set a 0.
Il numero 26 del mondo appare in rottura prolungata e in avvio di terzo parziale si trova subito sotto di un break: sul 2-1 40-0 e servizio Travaglia, il più giovane tennista mostra di sentire il differenziale di esperienza, subendo una serie di 17 dei 22 punti successivi, che portano Fognini avanti 5-2. Quando da pochissimo sono passate le due ore di gioco, il ligure dimezza la sua distanza nei set e si prende un toilette break. Alla ripresa del gioco, Fabio rientra in campo col corpo, ma non con la mente: Stefano non deve fare nulla di particolare per trovarsi in 25 minuti a vincere 6 giochi consecutivi. Vi è anche il tempo, nel frattempo, per l’intervento del giudice arbitro dopo il terzo gioco, chiamato da Fognini in perenne polemica con il giudice di sedia, ma poco cambia. Travaglia vince, in due ore e 29 miniti, quella che è sin qui la partita più importante della sua giovanissima carriera a livello del circuito maggiore: ora lo attende un secondo turno non impossibile contro il vincente della partita tra Gombos e Troicki.
[Q] K. Kanepi b. F. Schiavone 0-6 6-4 6-2 (da New York, il nostro inviato Luca Baldissera)
Martedì, 29 agosto
Nuvole minacciose coprono il cielo sopra Flushing Meadows in questa fresca mattinata di martedì, day 2 degli US Open 2017. La nostra Francesca Schiavone (37 anni, 77 WTA) affronta al primo turno. sul campo 15, l’estone Kaia Kanepi (32 anni, 418 WTA). Kaia, ex 15 del mondo, è reduce da innumerevoli problemi di salute e fisici, e il suo livello effettivo è un’incognita. Si è comunque qualificata, che per lei è un buon segnale di ripresa. I precedenti sono 4-3 in favore di Francesca, che a prescindere da qualsiasi considerazione sui risultati, è sempre un bello spettacolo da veder giocare.
Il primo set, in effetti, è senza storia, con Schiavone che prende da subito il controllo del centro del campo e con le sue tipiche variazioni di altezza della palla, rotazioni, e traiettorie, mette in grande difficoltà Kanepi. Il 6-0 è un risultato però bugiardo, troppo severo per Kaia, che sembra muoversi piuttosto bene, anche se sbaglia troppe delle sue grandi accelerazioni. Francesca sa bene che l’avversaria potenzialmente è pericolosissima, infatti nonostante il punteggio fili via liscio, a ogni “15” conquistato si auto incita con convinzione. La milanese ha perfettamente ragione nel suo atteggiamento, perché a inizio secondo set Kanepi si scuote, brekka Francesca in apertura, e poi alla fine di un game lottatissimo, in cui salva 5 palle del controbreak, va 2-0, e di slancio toglie per la seconda volta la battuta all’azzurra. In un attimo siamo 3-0, si interrompe la partita per qualche minuto a causa di un po’ di pioggia, poi arriva il 4-0, e tutto ritorna in gioco. Quando spinge con gli appoggi ben piantati Kaia tira parecchio forte, e sta migliorando in modo preoccupante (dal punto di vista azzurro) le percentuali al servizio. Schiavone reagisce all’improvvisa emorragia di punti e game con un buon turno di battuta, e un controbreak, che le consentono di dimezzare lo svantaggio. Bene Francesca in un paio di situazioni in cui passa dalla difesa all’attacco, con lo slice di rovescio e il lob liftato, ha sempre una gran mano l’azzurra. Vedere un suo match di fianco, ammirando il modo in cui non mette di là una singola palla uguale all’altra, in termini di altezza, è interessantissimo dal punto di vista tecnico. Per avversarie forti ma onestamente monotematiche nel gioco quali Kanepi è facile uscire totalmente di ritmo. Intanto Schiavone salva una palla break nel settimo game, e poi sul 40-40 incappa in un brutto scivolone sul campo evidentemente ancora umido, in effetti sta appena appena piovigginando a tratti. E poco dopo, il match viene definitivamente sospeso, il punteggio è 4-2 Kanepi, 40-40, servizio Schiavone.
Mercoledì, 30 agosto
Riprendiamo la cronaca interrotta ieri, è una bella giornata di sole sul campo 15, ma purtroppo i primi due punti giocati vanno a Kaia, che brekka e va a servire per il secondo set sul 5-2. Ma anche l’estone è contratta, come Francesca, e complice un doppio fallo, restituisce il break immediatamente, siamo 5-3, l’azzurra tiene la battuta, e arriva il 4-5. La speranza è che Kanepi, nettamente più massiccia e pesante nei movimenti rispetto a Schiavone, ci metta di più anche a scaldarsi, come successo ieri, alla stessa ora. Nuovamente al servizio per chiudere il parziale, Kaia prima subisce un ottimo attacco in controtempo di Francesca, che chiude lo schiaffo al volo di dritto, poi spreca un set point grazie anche alla gran difesa dell’azzurra ma alla seconda opportunità mette giù una gran prima palla e porta la partita al terzo set, 6-4. Il parziale decisivo inizia in modo equilibrato, senza problemi per chi è alla battuta, fino al 2-2, quando Francesca subisce un parziale di 7 punti a uno, con break e conseguente 4-2 per l’avversaria. Stanno giocando abbastanza bene entrambe ora, il problema è che l’occasione che sembrava esserci ieri è svanita, Kaia spinge tanto, Schiavone piazza buonissimi attacchi a sua volta, ma sbaglia troppo in momenti delicati. Il secondo servizio ceduto, a 30, che manda Kanepi alla battuta sul 5-2 per completare la rimonta è praticamente una sentenza. arrivano 3 match point consecutivi, il drittone in contropiede con cui Kaia fulmina Francesca sul secondo chiude la partita. Peccato, era iniziata in ben altro modo, l’impressione è che la pioggia abbia nettamente sfavorito l’azzurra permettendo a Kanepi di ritrovare tattica e colpi. Per Schiavone, rischia di essere un addio a New York, come quello di Vinci l’altro ieri. C’è un po’ di malinconia nel salutare torneo dopo torneo queste ragazze straordinarie, sinceramente, ma è lo sport, e non rimane che essere grati per le emozioni che hanno saputo darci nel corso degli anni.
(in aggiornamento)
Risultati:
[Q] K. Kanepi b. F. Schiavone 0-6 6-4 6-2
[22] F. Fognini vs [Q] S. Travaglia
A. Seppi vs [11] R. Bautista Agut
P. Lorenzi vs [19] G. Muller
T. Fabbiano vs J. Thompson