Tennis Canada celebra i 10 anni del National Training Centre di Montreal

Dieci anni fa, nel settembre del 2007, un Paese sterminato con otto mesi di inverno l’anno si mise in testa di fare sul serio con il tennis. Quello sport così diverso dall’hockey e dal football, e che aveva bisogno di tanti bei soldini per far crescere campioni di livello internazionale non era tra quelli nei quali gli atleti canadesi primeggiavano, quindi era necessario un progetto serio e di grande ambizione. L’allora presidente Michael Downey (che è a capo di Tennis Canada anche oggi dopo una breve ma lucrativa esperienza a Londra alla Lawn Tennis Association) reclutò Louis Borfiga, apprezzato manager della Federazione Francese che aveva già condotto in porto un progetto per riunire tutti i giovani più promettenti di una nazione in uno stesso programma per farli crescere insieme ed aiutarli a competere con i migliori del mondo. Venne creato il National Training Center di Montreal, nel quale venivano e tuttora vengono fatti confluire giovani tennisti più dotati del Paese e rimangono dai 14 ai 18 anni per allenarsi, studiare, crescere.

Da qui sono usciti i vari Milos Raonic, Eugenie Bouchard, Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime, campioni già affermati che hanno scalato le classifiche mondiali arrivando tra i Top 5 oppure alle finali di Slam e giovani ai primi passi nei tornei internazionali che durante la loro carriera junior hanno già fatto capire di voler competere con i migliori.

Per festeggiare il decimo anniversario dell’apertura del Centro Nazionale di Allenamento, il direttore per le High Performance Borfiga e la manager per le comunicazioni di Tennis Canada Valerie Tetreault (anche lei ex giocatrice WTA passata per il programma) hanno tenuto una presentazione durante la Rogers Cup di Montreal cui hanno partecipato il finalista di Wimbledon 2016 Milos Raonic ed il campione in carica degli US Open junior Felix Auger-Aliassime, proprio alla vigilia del suo diciassettesimo compleanno.

Lo scopo di questo progetto è sempre stato quello di formare non soltanto dei tennisti di livello mondiale” ha detto Borfiga “ma soprattutto delle persone di spessore mondiale, sotto tutti i punti di vista”. Raonic ha ricordato gli anni passati a Montreal con grande piacere, confermando come anche durante questa settimana della Rogers Cup è ospite della famiglia che lo aveva ospitato per due anni (dai 16 ai 18 anni) durante la sua permanenza al National Training Center: “Qui ci è stato insegnato non solamente soprattutto un modo per confrontarci con il tennis e con il mondo, un modo per crescere come persone che rimane in ognuno di noi per sempre”.

I successi avuti da Raonic e da Bouchard hanno fatto da volano per tutti gli altri membri del programma: “Non ci aspettavamo successi così presto da parte di Milos” ha spiegato Borfiga “ma il fatto che sono arrivati ha dimostrato agli altri ragazzi che il sistema funziona, che il lavoro paga e che può capitare anche a loro”. Così come è capitato ad Auger-Aliassime, che è passato dal lavoro con il padre a Quebec City alla vita nel National Training Center fino alla vittoria di uno Slam: “Senza questo centro probabilmente non sarei mai arrivato dove sono ora. Mio padre ha fatto un lavoro straordinario, ma conosceva i suoi limiti, sapeva di dover passare il testimone a qualcun altro”.

Auger-Aliassime, al momento fuori dalle competizioni per un infortunio al polso, si dice molto ottimista per il prossimo futuro: “Ho approfittato di questo periodo per fare lavoro di condizionamento fisico dal punto di vista cardio-vascolare e di potenziamento degli arti inferiori. Mi sento pronto per giocare, ma ci sono esperti che hanno visto questo tipo di infortunio prima e mi fido della loro opinione, e non ha senso aver fretta alla mia età, per cui completerò il periodo di convalescenza come previsto”.