RG: è un Murray da corsa

[1] A. Murray b. K. Khachanov 6-3 6-4 6-4 (da Parigi, Antonio Garofalo)

Dopo le difficoltà palesate in tutta la stagione sul rosso e nei primi tre turni, Andy Murray mette i piedi nella seconda settimana del Roland Garros con un’ottima prestazione festeggiando la 650esima vittoria in carriera e raggiungendo i quarti di finale nel torneo per la quarta volta di fila. Resta ottimo, in ogni caso il torneo del ventunenne russo, il più giovane a raggiungere gli ottavi a Parigi dal 2009 (Cilic e del Potro) e ultimo rappresentante della tanto attesa Next Gen a lasciare il torneo.

C’è un discreto vento sullo Chatrier e Khachanov, che abbiamo apprezzato fin qui per aver eliminato con autorità Tomas Berdych e John Isner, non proprio gli ultimi arrivati, mette in mostra un gran servizio e una spinta notevole con entrambi i fondamentali da fondocampo. Incuriosisce in particolare il diritto, con l’impugnatura e il movimento che ricordano molto da vicino Alberto Berasategui, finalista qui nel 1994 sconfitto nel derby con Sergi Bruguera: evidentemente Karen non potrà ricordarlo, ma il suo coach Galo Blanco gli avrà dato qualche lezione di storia. È però una versione decisamente positiva quella che il russo trova oggi del numero uno del mondo, solido ed ingiocabile al servizio nel primo set, portato a casa con il break decisivo nel sesto gioco dopo un paio di difese pazzesche che inducono Karen all’errore. La musica non cambia nel secondo parziale con il russo che non riesce a tirarsi fuori dalla ragnatela di scambi nella quale piano piano Murray riesce ad incastrarlo. Perso il servizio nel quarto gioco (1-3), il russo approfitta di una breve parentesi del Murray dei giorni bui per riequilibrare il set. Ma è solo un attimo. Andy, fantastico soprattutto in risposta nel leggere alla perfezione le traiettorie del suo avversario, è bravo a riallungare gli scambi e a ritrovare profondità, elementi sufficienti per incassare gli errori di Khachanov.

Lo Chatrier vorrebbe più partita e si scalda per qualche accelerazione bella ma estemporanea del russo, ma dopo poco più di un’ora e un quarto la montagna diventa troppo alta da scalare. Il break ad inizio del terzo parrebbe essere la pietra tombale di una partita dalla quale ci si aspettava molto di più. Il pubblico è giustamente deluso e allora Murray decide di ritardare di un altro quarto d’ora il frugale pasto del vostro cronista, consentendo all’orgoglioso Kachanov di risalire dal 2-4 al 4-4, prima dello sprint finale. Il numero uno del mondo aspetta ora il vincente tra Verdasco e Nishikori senza grosse preoccupazioni: 8-2 il bilancio contro il nipponico (1-0 terra), addirittura 13-1 contro Fernando (1-0 terra proprio qui nel 2014).

(in aggiornamento)

Risultati:

[1] A. Murray b. K. Khachanov 6-3 6-4 6-4
[8] K. Nishikori vs F. Verdasco