Parigi si accende per Murray-del Potro. Fognini sfida Wawrinka

Oggi a Parigi si inizia a fare davvero sul serio. Nella giornata che allineerà il tabellone agli ottavi di finale, infatti, si disputerà il match finora più atteso del torneo: Andy Murray contro Juan Martin del Potro (6-3 gli head to head in favore del numero uno del mondo). I due scenderanno in campo dopo la sfida tra Radwanska e Cornet, quindi presumibilmente intorno alle 13. Nei primi due turni, Murray ha dovuto cedere un set a Kuznetsov e Klizan, mostrando un’ottima condizione fisica, ma anche troppa passività e un livello di gioco decisamente inferiore a quello di 12 mesi fa. Dall’altra parte, del Potro ha superato agevolmente Pella, approfittando poi dei problemi al ginocchio di Almagro all’inizio del terzo parziale, dopo essersi spartiti i primi due. Il britannico si è aggiudicato i due precedenti sul rosso, che però risalgono rispettivamente al 2008 e al 2009 (il primo, peraltro, terminò con il ritiro dell’argentino all’inizio del set decisivo).

Secondo le previsioni metereologiche, ci sarà un cielo coperto, con possibilità di acquazzoni, ragione per cui il campo sarà più lento rispetto ai giorni scorsi. Questo potrebbe favorire del Potro, che ha una pesantezza di palla superiore a quella di Murray, almeno per quanto riguarda il dritto. Tuttavia, si giocheranno moltissimi scambi sulla diagonale sinistra, con il numero uno del mondo che insisterà sul punto debole di delPo, dovendo però giocare con la giusta profondità e aggressività, così da evitare che il sudamericano si possa spostare per giocare il suo dritto, uno dei colpi più potenti ed efficaci della storia del tennis.

Analogamente, del Potro dovrà giocare il meno possibile lo slice di rovescio, in modo da non perdere troppo campo, come accaduto spesso lo scorso anno a Rio, dove utilizzò questo colpo il 91% delle volte che giocò con il rovescio. In questo senso, come ricordato da Patrick Mouratoglu, il numero 30 del mondo dovrà dare continuità a quanto fatto nei primi mesi del 2017, in cui ha giocato il 47% dei rovesci (-20% rispetto al torneo olimpico), dando più rotazione alla palla (1397 giri al minuto, +300 rispetto al 2016). Andy dovrà essere bravo a scegliere con intelligenza quando far spostare il proprio avversario verso destra, magari cercando angoli più stretti del solito per far sì che del Potro debba coprire troppo campo, evitando così di fargli giocare un dritto in corsa alla sua portata.

Per quanto riguarda del Potro, invece, sarà cruciale disputare una partita fenomenale soprattutto con il servizio e il dritto. Curiosamente, nelle sfide contro Murray, ogni volta che delPo ha vinto almeno il 70% di punti con la prima di servizio, non ha mai perso. Lo scozzese, da parte sua, dovrà essere molto aggressivo in fase di risposta, specialmente sulla seconda di Juan Martin, situazione in cui risponderà con i piedi dentro il campo – a Rio la posizione media è stata 1,39 m dentro la riga di fondocampo, vincendo il 63% dei punti – alla ricerca del rovescio di Palito.

Una variazione sul tema potrebbe essere rappresentato dallo schema “drop shot+lob”, in grado di esaltare la sensibilità di Murray e di costringere del Potro a una serie di corse che potrebbero essergli nocive, specialmente sul medio-lungo periodo.

Anche per questa ragione, probabilmente le possibilità di vittoria dell’argentino passano attraverso la vittoria del primo set, come dimostra il fatto che ha vinto solamente il 31,6% dei match in cui ha perso il parziale inaugurale. Nel corso della partita, Murray gli concederà più di un’occasione e sarà fondamentale che le sfrutti subito. Una delle migliori qualità di del Potro è quella di giocare bene i punti importanti è dimostrata dal fatto che è decimo per under pressure rating, un indicatore che tiene conto della percentuale di palle break convertite e salvate, oltre a quella di set decisivi e tiebreak vinti. Sarà quindi importante che lo sia anche domani, dovendo evitare di rendere la partita troppo dura fisicamente, così da non entrare nel terreno preferito di Andy (che al quinto ha un record di 23 vittorie e 9 sconfitte, mentre delPo ha perso 9 partite su 15), anche considerando che l’argentino soffre di un problema all’adduttore, la cui reale entità non è nota.

Un’altra partita molto interessante della giornata odierna vedrà protagonisti Fabio Fognini, l’ultimo italiano rimasto in gara, e Stan Wawrinka (il numero 3 del seeding è avanti 5-1 negli scontri diretti, 4-1 sulla terra). I due scenderanno in campo come terzo match sul Suzanne Lenglen, quindi in pieno pomeriggio. Come detto in precedenza, non ci dovrebbe essere molto sole, fattore che dovrebbe avvantaggiare lo svizzero, che ha una forza in corpo tale da consentirgli di giocare molto bene anche in queste condizioni. Fabio ha esordito vincendo al quinto set contro Tiafoe, regolando poi senza problemi Seppi; Wawrinka, invece, ha vinto in tre sia con Kovalik che con Dolgopolov. Affinché Fabio possa fare partita pari, occorrerà che il numero 3 del mondo non giochi concentrato in maniera continuativa. In caso contrario, la sua potenza di gioco, in grado di lasciare qualsiasi avversario lontano dalla palla, finirebbe per sovrastare l’azzurro. Fognini dovrà servire bene, approfittando dei problemi di Stan in ribattuta, come dimostra il fatto che è 45esimo nel circuito per return rating (l’italiano è decimo). Questa sarà la base per cercare di essere aggressivo con grande frequenza, cercando di far muovere il rivale, trovando ottimi angoli, per poi cambiare in lungolinea sull’angolo aperto ed eventualmente venendo a chiudere il punto nei pressi del net.

Questo tipo di schema dovrà utilizzarlo soprattutto dalla parte del dritto – anche se il rovescio lungolinea potrebbe essere un altro fattore determinante – vero termometro del suo gioco, anche perché giocare troppo sull’altra diagonale potrebbe essere controproducente. Quando riuscirà ad essere in vantaggio all’interno dello scambio, non è da escludere la possibilità di sorprendere Stan con la palla corta, così come l’utilizzo di un back lungolinea a cercare il dritto di Wawrinka, che con questo fondamentale fatica a gestire le palle basse (a maggior ragione se non ci dovesse essere sole).

Probabilmente le possibilità che Fognini avrà di fare partita pari si capiranno fin dall’inizio, sia perché si dovrebbe capire subito in che giornata sarà lo svizzero, sia perché l’italiano è un ottimo front runner – 82,3% di partite vinte dopo aver conquistato la prima frazione di gioco – sia perché di solito fatica moltissimo quando va sotto nel punteggio (66 vinte e 206 perse il record in carriera dopo aver perso il primo set). Ciò nonostante, la consapevolezza di non avere nulla da perdere e la capacità che Fabio ha di giocare ad alto livello contro gli avversari più blasonati – quest’anno ha vinto 3 volte su 5 quando ha sfidato un top ten – potrebbero rendere la contesa interessante.