3DF> La Revolution Volley come l’araba fenice
Le rossonere passano dallo zero a due alla vittoria al tie break
Forse il paragone non sarà fedelissimo a quanto scriveva Erodoto che faceva risalire le origini del mitico volatile in Egitto, mentre qui parliamo, molto più modestamente, del Quadraro. La Fenice è identificata come un animale che sapeva risorgere dalle proprie ceneri. L’etimologia del nome che dal Greco, Phoenix, viene tradotto come purpureo (e nel logo della Revolution risalta la parola Love in rosso purpureo) e la capacità di risorgere, sembrano attagliarsi perfettamente all’andamento della gara della Revolution Volley contro le ragazze di Libero Sport. E’ uno scontro al vertice ed è la seconda giornata del girone di ritorno. Prima del match, consumatosi in una palestra affollata al limite della capienza, le posizioni di classifica, pur considerando i vari turni di riposo dovuti al numero dispari di squadre del girone G, vedevano Libero Sport, con una gara in più, a 18 punti contro i 14 delle rossonere guidate da coach Alessandro Gentile. Gara importante per il prosieguo del cammino verso la meta finale e il match viene interpretato, inizialmente, meglio dalle ospiti. Una serie, in quantità industriale, di errori da parte delle ragazze di casa fanno pendere subito l’andamento in favore delle ordinate atlete di Via Sestio Menas. I primi due set vengono sbrigati dalle ragazze, guidate da coach Fabio Zannolfi, con una tranquillità dettata dal comportamento inusuale delle atlete di casa. Una sequenza di errori in ricezione che vieta di fatto una continuità in fase di distribuzione e conseguentemente di attacchi è la cronaca, scarna ma fedele dei primi due set. 25 a 17 e 25 a 16 sono i risultati delle prime due frazioni liquidate, rispettivamente in 20 e in 19 minuti. I cambi effettuati da coach Gentile, e le sue esortazioni, non generano effetti positivi e le ragazze sembrano non essere scese in campo. 2 a 0 e, vista la latitanza delle rossonere, pochi scommetterebbero sulla rinascita della Revolution Volley. Ma, come recitava il titolo di uno dei film con Sean Connery nei panni di 007, mai dire mai. Il terzo fatidico, spesso magico e altrettanto spesso imprevedibile, set ha aperto uno scenario diverso nel match. Un set in cui la Fenice si è risollevata, è rinata dalle sue ceneri. Una rinascita non certo semplice poiché la grinta delle ragazze di coach Gentile ha, è vero, generato nuova linfa ma ha anche dovuto attendere un sofferto 26 a 24 per riaprire il match. E’ stata una mezz’ora di gara appassionante e coinvolgente. Come si usava dire in alcune cronache sportive: gara per cuori forti. Equilibrio assoluto fino al 18 pari. Un nuovo pareggio sul 21 e si va al 24 a 21 per le ospiti. Il tracollo è lì ad un passo, ma…. Il finale è tutto a favore della squadra di casa che va a vincere per 26 a 24 nel tripudio dei propri sostenitori. E’ un primo step e serve una maggiore continuità per potersi portare sul 2 a 2 e poi andare al tie break. Il quarto parziale vede sempre, sulla scia dello scampato pericolo, un leggero ma costante vantaggio della Revolution Volley che sembra aver ritrovato quella linearità assolutamente latitante nei primi due set. 25 a 22 è il responso dopo 27 minuti di gioco. Quinto set e vince il sorteggio la capitano della squadra ospite. Il set finale è un viaggio in apnea dopo circa 90 minuti di scambi, di montagne russe e di fatica. Si cambia sull’8 a 7 per le ragazze di casa. La Revolution si porta fino al 12 a 9, credendo di avere ormai fiaccato la resistenza delle avversarie. Questa convinzione sembrerebbe confermata quando le rossonere arrivano sul 14 a 9 ma…. Il famoso braccetto corto del tennista appare sulla scena. Nonostante l’incitamento che già vorrebbe evocare il colpo finale, la squadra di casa non riesce a mettere a terra quell’ultimo pallone. Le ospiti si riportano pericolosamente sotto fino al 13° punto. Il servizio però tradisce la loro rincorsa e si termina sul 15 a 13 e con il canonico, liberatorio balletto di gioia della Revolution Volley. Partita dura. Degna dello scontro al vertice e bisogna riconoscere il valore della squadra ospite. Due compagini che se riuscissero a limitare i passaggi a vuoto sarebbero ben degne della categoria superiore. Va anche detto che la grinta, dopo due set quasi inverecondi, della Revolution Volley è stata encomiabile ed è stata l’arma per poter risalire la brutta china percorsa in apertura. La rincorsa si è conclusa nel migliore dei modi ma se si vuole ambire al vertice del girone, come è possibile visto il valore delle atlete della Revolution Volley, occorrerà in futuro evitare partenze ad handicap. Non sempre ci sarà la possibilità di risollevarsi dalle proprie ceneri. Sabato primo Aprile si tornerà a calpestare il campo della Damiano Chiesa allorché farà visita alle atlete della Revolution Volley, la SAFI Elis. Libero Sport incrocerà i guantoni il lunedì successivo con Borghesiana mentre osserverà il turno di riposo la Sport Promotion. Concluderà la giornata di calendario lo scontro Dream Team contro Appio Roma.
Campionato Terza Divisione Femminile
Girone G
Revolution Volley vs Libero Sport
3 a 2
(16/25; 17/25; 26/24; 25/23;15/13)
Revolution Volley: Chiara Cicchetta; Ilaria Borrelli; Isabella Trombetta; Francesca F; Francesca Di Stefano; Ginevra Rovertini; Aurora Fabrizio; Sabrina Ghezal; Alessia Bonifazi (Cap).
Libero: Myriam D’Ilario
Allenatore: Alessandro Gentile
Dirigente: Sergio Gaviglia
Libero Sport: Almeida J. (Cap); Battistini B.; Belli F.; Bernabei M.; Brandolini B.; De Matteis A.; Di Simone L.; Micarelli S.; Migno S.; Palma V.; Valentini C.
Libero: D’Onofrio E.
Allenatore: Zannolfi F.
Arbitro: Luca Marinacci di Roma
Refertista: Marcello Romagnoli
Ufficio Stampa